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Ci sono gli Usa dietro all'attacco compiuto sul Cremlino con due droni inviati dall'Ucraina. Ne è convinto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Ria Novosti, mentre il ministero degli Esteri all'indomani dell'attacco ha sottolineato che le "attività terroristiche e di sabotaggio delle forze armate ucraine in Russia stanno raggiungendo un livello senza precedenti".

La Casa Bianca ha accusato il Cremlino di "mentire" a proposito di un presunto ruolo di Washington.

Peskov ha poi commentato la missione di pace annunciata dalla Santa Sede. "Sappiamo che il Pontefice pensa costantemente alla pace e a come mettere fine a questo conflitto, ma non siamo a conoscenza di alcun piano dettagliato proposto dal Vaticano".

Le forze russe hanno lanciato nella notte attacchi aerei su Kiev ed altre città ucraine, inclusa Odessa, senza provocare vittime. Esplosioni sono state udite anche a Zaporizhzhia, mentre gli allarmi aerei sono risuonati nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Poltava, Kharkiv, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Odessa e in alcune aree della regione di Kirovograd.Gli attacchi russi di questa notte contro Kiev non hanno provocato vittime o danni, ha reso noto su Telegram l'amministrazione della capitale ucraina. Da parte sua, il Comando Operativo Sud dell'Esercito ha affermato che su Odessa sono stati lanciati 15 droni, 12 dei quali sono stati distrutti e tre hanno colpito i dormitori di una scuola senza provocare feriti o vittime.

Secondo il capo dell'amministrazione militare della capitale ucraina Sergiy Popko, "la scorsa notte Kiev ha subito l'attacco russo più intenso del 2023". Lo Stato maggiore, nel report della mattina pubblicato su Facebook, ha reso noto che l'esercito russo ha lanciato nelle ultime 24 ore contro l'Ucraina 68 attacchi aerei, 67 attacchi con lanciarazzi multipli, due missili: ci sono civili feriti, edifici residenziali e infrastrutture distrutti e danneggiati. Prese di mira le regioni settentrionali, centrali e meridionali dell'Ucraina. Secondo l'esercito ucraino, la probabilità di nuovi attacchi rimane alta.

"Per Mosca" "Per il Cremlino": sono le scritte che si leggono sulla coda di due droni lanciati dall'esercito russo questa notte su Odessa, secondo alcune fotografie pubblicate su Facebook dal Comando operativo sud delle forze armate ucraine. Due droni avevano cercato nella notte tra martedì e mercoledì di colpire la residenza del presidente russo nel Cremlino, ma Mosca ha affermato che le offensive lanciate nelle ultime ore non sono in risposta al presunto attacco alla capitale russa.  "A Odessa di notte il nemico ha attaccato con 15 Shahed-131/136. Dodici sono stati distrutti dalla difesa aerea" e "tre hanno colpito i dormitori di un istituto scolastico di Odessa" ma "nessuno si è fatto male", ha scritto il comando.

Mosca ha promesso che risponderà all'attacco al Cremlino quando lo riterrà necessario con le parole dell'Ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov, riporta la Tass. "Cosa farebbero gli americani - ha detto il diplomatico - se un drone colpisse la Casa Bianca, il Campidoglio o il Pentagono?. La risposta è ovvia per chiunque: la punizione sarebbe dura e inevitabile. La Russia risponderà a questo atto di terrorismo sconsiderato e arrogante. Risponderà quando lo riterrà necessario. Risponderà in base alle valutazioni della minaccia che Kiev ha creato per la leadership del nostro Paese". Antonov ha anche definito i commenti dei funzionari di Washington "sorprendentemente cinici e assurdi".

Intanto, gli Stati Uniti hanno messo in guardia i cittadini americani in Ucraina contro un aumento della minaccia di attacchi missilistici russi a Kiev: lo riporta sul suo sito l'Ambasciata statunitense a Kiev. "Alla luce della recente recrudescenza degli attacchi in Ucraina e della retorica incendiaria di Mosca, il Dipartimento di Stato avverte i cittadini statunitensi dell'aumento della minaccia di attacchi missilistici, anche a Kiev e nell'Oblast di Kiev", si legge nel messaggio.

I droni sul Cremlino
La notizia dell'attacco al Cremlino era stata data da Ria Novosti ed era stata subito confermata dal Cremlino, che annunciava ritorsioni. "L'attacco sventato la notte scorsa con due droni è stato un attentato terroristico ucraino alla vita del presidente Vladimir Putin, che è rimasto illeso", aveva detto il servizio stampa citato dall'agenzia, aggiungendo che "Mosca adotterà misure di ritorsione contro Kiev". Il sindaco di Mosca, Serghey Sobyanin, ha disposto il divieto di sorvolo di droni sulla capitale dopo l'abbattimento dei due droni. Il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, aveva poi precisato che Putin non era al Cremlino nel momento dell'attacco. "Dopo l'attacco terroristico di oggi, non ci sono altre opzioni se non l'eliminazione fisica di Zelensky. Non è nemmeno necessario firmare l'atto di resa incondizionata. Anche Hitler, come sai, non l'ha firmato". Questa la minaccia su Telegram arrivata dal vicepresidente del consiglio di sicurezza russa Dmitri Medvedev.

Ma da Kiev era arrivata la smentita: "Naturalmente l'Ucraina non ha nulla a che fare con gli attacchi con i droni al Cremlino". Lo ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio ai giornalisti. La stessa informazione è stata riportata anche dal portavoce Serghei Nikivorov citato dai media ucraini. "Per quanto riguarda i droni sul Cremlino, è tutto prevedibile...La Russia sta chiaramente preparando un attacco terroristico su larga scala". Continua su Twitter Podolyak. "L'Ucraina conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi sul territorio della Federazione Russa", perché "non risolverebbe alcun problema militare e fornirebbe a Mosca motivi per giustificare i suoi attacchi ai civili". "I droni sulle strutture energetiche o sul Cremlino possono solo indicare le attività di guerriglia delle forze di resistenza locali", ha aggiunto.

"Siamo a conoscenza delle affermazioni delle autorità russe sui presunti attacchi di droni che avrebbero colpito il Cremlino e stiamo cercando di ottenere maggiori informazioni su ciò che è realmente accaduto. I presunti attacchi con i droni non devono essere usati come pretesto per un'ulteriore escalation della continua aggressione della Russia al di fuori dei suoi confini". Così Peter Stano, portavoce del servizio di azione esterna dalla Commissione Europea.