Con l'Inno d'Europa, l'Inno alla Gioia tratto dal quarto movimento della Nona sinfonia di Beethoven, si è chiusa la celebrazione del 75° anniversario della prima seduta del Senato della Repubblica (8 maggio 1948).

Il presidente Ignazio La Russa ha brevemente preso la parola ed ha "ringraziato calorosamente il presidente Mattarella", salutato da un lungo applauso dei presenti, così come era avvenuto all'inizio della cerimonia, al suo ingresso in Aula.

"Celebrare oggi questa giornata vuol dire ricordare le nostre radici, la nostra Costituzione e il ruolo fondamentale che svolge il Senato repubblicano a presidio della democrazia e in rappresentanza del popolo sovrano", scrive su twitter la premier Giorgia Meloni che in mattinata ha preso parte alla cerimonia. L'inno di Mameli cantato da Gianni Morandi ha aperto le celebrazioni.

Aula del Senato gremita per celebrare il ricordo della prima seduta della Camera alta del Parlamento, avvenuta l'8 maggio 1948, 75 anni fa.

Oltre al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla premier Giorgia Meloni (seduti accanto), ci sono numerosi ministri - tra gli altri Antonio Tajani, Raffaele Fitto, Luca Ciriani, Gennaro Sangiuliano, Anna Maria Bernini, Elisabetta Casellati, Matteo Piantedosi, Guido Crosetto, Daniela Santanché, Eugenia Roccella - i capigruppo parlamentari, i senatori a vita Mario Monti e Liliana Segre, gli ex presidenti della Camera, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. Quest'ultimo è seduto accanto al leader di Italia viva ed ex premier, Matteo Renzi. Presente anche Silvana Sciarra, presidente della Corte costituzionale e Amir Ohana, presidente della Knesset israeliana. Durante l'esecuzione dell'inno di Mameli da parte di Gianni Morandi, sia la premier sia la senatrice Segre hanno cantato.

Applausi, qualche timido battimano a tempo, in molti a cantare sottovoce: è l'effetto Gianni Morandi nell'Aula del Senato, invitato dal presidente Ignazio La Russa. Al termine del mini-concerto (la scelta cade sui suoi brani più famosi, compresa l'ultima canzone con cui ha vinto Sanremo lo scorso anno, 'Apri tutte le porte'), il cantante si è avvicinato ai banchi per stringere la mano al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla premier, Giorgia Meloni. Un abbraccio invece con il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. E poi selfie e autografi nella sala Garibaldi (il transatlatico di Palazzo Madama) alla fine dell'esibizione (anche con il ministro Daniela Santanché). Nel corso dell'esibizione qualche senatore più coraggioso, come Dario Damiani, ha accennato anche un ballo, durante 'Fatti mandare dalla mamma' che Morandi ha cantato su richiesta, come ha rivelato lui stesso, di La Russa. Anche la premier ha canticchiato alcune canzoni, soprattutto Caruso, il tributo di Morandi all'amico Lucio Dalla. Guido Crosetto è stato avvistato a cantare 'C'era un ragazzo' mentre Matteo Renzi ha accompagnato l'esibizione cantando e suonando virtualmente la batteria sul banco del Senato. "Ci ha fatto ricordare i bei tempi", ha commentato un senatore con una collega più giovane alla fine del concerto.