"Buonasera a tutti, grazie alla Filef che mi ha permesso di raccontare di questa storia incredibile... Sono giornalista professionista da 54 anni... Ho cominciato nel 1968 con il Corriere della Sera a New York....Ero andato a fare da "spalla" al titolare dell'ufficio di corrispondenza... Mi mandó un signore che si chiamava Gino Palumbo, vicedirettore del Corriere della sera e direttore del Corriere d'informazione a Milano, un grande giornalista....e a New York ho cominciato a conoscere gli italiani nel mondo.... voi sapete meglio di me che rimpiangono sempre l'Italia e dicono ...chi me lo ha fatto fare?... Bene, ho seguito attentamente tutti i discorsi di questa mattina soprattutto quando si é parlato dell'informazione di ritorno..... ma nessuno ha detto che le vendite dei giornali stanno andando sempre più giù, e voi pensate che i direttori appoggino l'idea di far mettere nei loro giornali pagine o rubriche sugli italiani nel mondo? No, non ci pensate nemmeno, anche perchè, e qui sarò un po' cattivo, l'informazione sugli italiani nel mondo si fa con i professionisti non con chi il giorno vende la carne o fa un altro mestiere e poi scrive un articolo.....Purtroppo di giornalisti veri, professionisti o pubblicisti, la stampa d'emigrazione ne ha pochi, pochissimi...Noi di 'gente d'Italia' siamo rimasti gli unici, credo, ancora in vita con un bilancio certificato  di sei zeri perchè paghiamo tipografia, stipendi e oneri sociali a giornalisti e impiegati, e usciamo con un quotidiano, il piú importante del Sudamerica  che si chiama 'El Pais', il più importante dell'America Latina perché vende una media di 25.000 copie al giorno e arrivare a fare l'abbinamento con loro è stato veramente drammatico....Costa un botto di soldi come potete immaginare.... loro, i proprietari,  si sono fatti un calcolo: hanno detto, qui in Uruguay, parlo dell'Uruguay perchè noi ora siamo soprattutto lì, i veri lettori italiani saranno 3.500, 4.000, il giornale si vende a due dollari, sono circa 8.000 dollari al giorno, ci conviene fare questo abbinamento, e così è andato avanti complessivamente per 18 anni nel Sudamerica, sempre con grande appoggio degli ambasciatori e dei consoli che si sono succeduti... Abbiamo fatto tante cose assieme, ma guarda caso è successa una piccola cosa, io dico piccola, ma è grande... Improvvisamente il sottosegretario del Ministero degli Esteri di qualche anno fa, Riccardo Merlo che é anche il presidente e fondatore del Maie  - che nella vita fa il costruttore -  decide di far costruire - con l'appoggio del suo amico politico del Maie Aldo  Lamorte - una nuova cancelleria consolare a Montevideo e sapete perchè?  "La gente doveva stare più comoda....progetto da due milioni di euro..."  Noi al giornale ci siamo detti...é un fatto strano c'é la pandemia, non si lavora in consolato....a cosa serve spendere due milioni di euro quando in Uruguay c'era gente che doveva tornare a casa e non aveva i soldi per farlo....e noi abbiamo fatto questo (mostrato la prima pagina del giornale con titolo d'apertura 'Vergogna' ndr) il Ministero dice non sono fatti nostri... Da quel momento è cominciata una specie di diaspora con il signor ambasciatore il quale crede di essere il padrone del giornale... Non gli stanno bene le critiche non vuole che si scriva che la collettivitá  in Uruguay ha altre prioritá che non sono certo le spaghettate e le biciclettate.....Questo signori miei è un giornale particolare per chi non lo conosce: nato dalla mia iniziativa che sono un giornalista senza interessi economici e nessuna ambizione politica, a me vogliono bene e sono odiato sia a destra che a sinistra... per questo è stato sempre un giornale libero e autonomo non condizionabile..... proprio questa libertà ci ha consentito in questi anni di proporre inchieste giornalistiche importanti.... noi siamo quelli che hanno fatto conoscere al mondo la tragedia di Monongha dove sono morti circa mille italiani e ricordo ancora con orgoglio quando l'allora presidente Ciampi ci ha premiati. Siamo stati e siamo sempre un giornale lontano dal potere ritenendo in virtù di una legge dello stato di non poter essere condizionati. 'Gente d'Italia' ha diffuso la cultura italiana, abbiamo fatto dei corsi di giornalismo in America Latina e poi con l'ampia diffusione del giornale che prima era con 'Republica' poi con 'El Pais' siamo andati avanti per tanti anni, una operazione difficile, complessa, onerosa, perchè immaginate per far stampare questo giornale, ogni mese costa in Uruguay decine di migliaia di  dollari, che non è poco, perchè poi tira 40/50.000 copie durante la settimana, sabato e domenica addirittura 70/80.000  e a noi vanno sul venduto o 0,15 centesimi a copia....un'operazione che in Italia, se ben ricordate, è stata fatta anche dal Corriere della Sera in Sudamerica e da Repubblica in nordamerica. Questa scelta ha consentito di raggiungere una diffusione enorme, noi vendiamo una media di circa 16/17.000 copie al giorno cifre che in Italia oggi non si raggiungono, quali sono i piccoli giornali che ci riescono? Pezzi in italiano scritti da giornalisti professionisti, con due pagine, ma anche tre di cronaca locale e qui il tasto dolente...... dove sono purtroppo molto contrario a quanto detto qui oggi perchè le collettività italiane stanno morendo, la gente non va a votare.  Allora cosa dovrebbe fare il Ministero degli Esteri italiano? L'Italiano nelle scuole, fare di tutto per chiudere accordi con i governi locali perchè i padri e le madri, gli italiani all'estero vogliono che i figli imparino la lingua di Dante e invece non si fa assolutamente nulla purtroppo.
 Questo giornale ha avuto sempre una linea editoriale fatta di verità e libertà... Non so se ricordate un paio di anni fa proprio l'onorevole Fabio Porta ci parlò di alcuni brogli elettorali messi in opera da un signore eletto poi senatore del Maie, Adriano Cario... denunce interventi....allora noi, abbiamo sposato come sempre la linea della legalitá....abbiamo usato il giornale, una campagna contro i brogli.... un'operazione con circa 8.000 persone che hanno sottoscritto la nostra petizione....e guarda caso, anche grazie a noi, il senatore Porta ha avuto il suo scranno da senatore....
 L'ultima inchiesta, pochi mesi fa, un signore che guarda caso era anche il presidente del Comites, Aldo Lamorte sempre del Maie, fa girare sui social un video dove egli stesso apre una busta e dice 'votate Maie' ma il nome sulla scheda - scopre il nostro collega Matteo Forciniti - era di un'altra persona, un nuovo broglio elettorale... Potete mai immaginare il Comites di Montevideo capeggiato da Lamorte  cosa ha scritto nel parere " NON VINCOLANTE" che si deve inviare al Dipartimento Editoria??????? " Gente d'Italia non serve, dice fesserie e non circola nella collettivitá..." Il Dipartimento per l'Editoria ha quindi per la prima volta in 20 anni negato il contributo ( MANCANO I REQUISITI ) perché anche il signor ambasciatore pro-tempore in Uruguay Iannuzzi ha scritto nella sua relazione che il giornale non viene diffuso, è scritto con le agenzie... divide la collettivitá.....e altre menzogne....
Questo giornale ha da sempre una redazione centrale a Montevideo, con  giornalisti, professionisti e pubblicisti, tutti pagati regolarmente compresi i versamenti degli oneri sociali, tasse, pensioni etc... ha impiegati... e poi una redazione a Miami con giornalisti professionisti....e il condirettore Roberto Zanni, qui presente oggi....e poi giornalisti veri . 
Oggi cos'è successo? Abbiamo chiuso perchè io non posso anticipare un milione, un milione e mezzo di dollari l'anno... Così dopo le menzogne scritte da Iannuzzi e Lamorte ci siamo rivolti al Tribunale, non al Tar, dove dimostreremo la malafede dell'ambasciatore...  perchè se per 20 anni tutti gli altri ambasciatori hanno detto e scritto che Gente d'Italia é venduto nelle edicole e circola nella collettivitá  promuovendo egregiamente la cultura e la lingua italiana  com'è possibile che oggi é tutto cambiato?  Il giornale va nelle edicole come sempre insieme con El Pais, i giornalisti che lo scrivono sono sempre gli stessi, la redazione é sempre lí nel centro storico di Montevideo, negli Usa a Miami tutto come prima... Com'è possibile che il Pais ci paga 700.000 dollari l'anno, per le vendite del giornale....o sono pazzi? Il discorso vero è questo: la legge è incostituzionale perchè noi quotidiani all'estero facciamo parte della legge che raggruppa anche i quotidiani italiani, Repubblica, Corriere della Sera, tutti gli altri giornali. Come mai per noi c'è questa norma cioè che l'ambasciatore e il comites  devono dire se il giornale è buono per loro oppure no? Non è possibile e quindi noi abbiamo giá presentato denuncia che porteremo avanti anche con le dichiarazioni degli altri ambasciatori che sono stati negli anni a Montevideo.... ". E chiederemo rimborsi milionari.......

Questi sono fatti. Come è un fatto - lo ripeto - che il giornale ha sempre avuto una propria linea editoriale fatta di libertà e di verità. E non ha mai avuto paura di denunciare quanto riteneva non andasse bene; proprio per invitare chi poteva a farlo bene, per ricordargli che le scelte di amministrazione pubblica devono essere trasparenti. Lo abbiamo fatto assumendoci le nostre responsabilità, la legge italiana e uruguaiana prevedono una serie di sanzioni civili e penali nell’ipotesi di diffamazione o ingiuria. Sanzioni che devono essere stabilite da un giudice con sentenza. Purtroppo l’ultimo ambasciatore ha da subito mostrato una forte insofferenza per ogni tipo di critica, di appunto. A suo avviso la circostanza che un giornale fruisce dei contributi pubblici implica il dovere di sudditanza rispetto al potere di cui si sente rappresentante. Ma i contributi pubblici alla stampa non dipendono da scelte arbitrarie del Governo o del ministero degli esteri, per fortuna, ma da una legge dello Stato. Legge che consente, o meglio dovrebbe consentire ai giornali di esercitare la propria funzione in piena autonomia. Ma l’ambasciatore, unitamente all’ultimo Presidente del locale Comites hanno, invece, inteso esercitare il loro potere in maniera assoluta, con pareri, richiesti dalla legge, del tutto negativi. Mettendo in discussione la diffusione, di un giornale distribuito in abbinamento obbligatorio con il maggior giornale dell’Uruguay, accusando il giornale di utilizzare le notizie delle agenzie di stampa e, addirittura, mettendo in discussione la linea editoriale, entrando nel merito dei contenuti. Purtroppo in Uruguay negli ultimi anni ci sono state diverse vicende che hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica, un omicidio all’interno dell’ambasciata, l’accusa di brogli elettorali che hanno portato alla sostituzione di un senatore della Repubblica italiana, la costruzione di un nuovo consolato molto contestata. Gente d’Italia ha dato voce ai fatti, mentre probabilmente le autorità diplomatiche ritenevano che non fosse questa la funzione del giornale? La cosa si è conclusa con un parere negativo espresso dall’ambasciatore e del Comites che ha determinato l’esclusione del giornale dai contributi per il 2021 e, con ogni probabilità, anche per il 2022. E, di conseguenza, alla chiusura del giornale, obiettivo più volte dichiarato e, finalmente, conseguito dall’Ambasciatore. Nel merito sarà un giudice a valutare eventuali violazioni di principi costituzionali, false affermazioni e responsabilità. Ma esiste un problema politico, anzi di democrazia e mai come in questo contesto il problema diventa urgente. Perché le vessazioni di piccoli uomini a piccoli giornali sono pericoloso sintomo di sistemi totalitari."