Il primo fine settimana dell'accoppiata Barbie + Oppenheimer nelle sale statunitensi batte anche le più rosee previsioni.

A fare da traino è il film scritto e diretto da Greta Gerwig per Mattel e Warner Bros, che incassa 155 milioni.

L'ultima fatica del massimalista Christopher Nolan (Interstellar, Inception, Il Cavaliere oscuro) fa intascare alla Universal 80.5 milioni. Quello che si conclude oggi è il fine settimana più ricco dell'anno ai botteghini nazionali e il quarto più redditizio di sempre: dopo i 402 milioni incassati del debutto di Avengers: Endgame frame il 26-28 aprile del 2019, i 314,8 milioni di Avengers: Infinity War nello stesso weekend l'anno prima e i 313 milioni guadagnati al botteghino da Star Wars: Force Awakens il 18-20 dicembre del 2015.
Se si guarda alle sale di tutto il mondo, le cifre sono da capogiro: Barbenheimer guadagna 511 milioni: Margot Robbie e Ryan Gosling nei panni della bambola e del marito Ken fanno incassare 337 milioni di dollari in 69 paesi (tra cui l'Italia) e "il padre della bomba atomica" 174 milioni in 79 paesi. Su cinque persone che sono andate al cinema negli Stati Uniti da venerdì, quattro hanno scelto Barbie (circa 13 milioni di biglietti staccati) o il biopic Oppenheimer (6 milioni di spettatori), pagando una media di 12 dollari e 65 centesimi nel primo caso e di 13,65 nel secondo a biglietto.
Con le produzioni ferme, le premiere e le attività di promozione sospese e l'indotto dello spettacolo paralizzato per lo sciopero di sceneggiatori e attori contro gli Studios, a Hollywood serviva una buona notizia. L'uscita simultanea del film sulla bambola più famosa al mondo - in sala dopo una travagliata gestazione di quasi 15 anni - e del kolossal in Imax di Nolan regala un agognato sospiro di sollievo a produttori, distributori ed esercenti, per i quali si prospetta una seconda parte dell'anno sicuramente meno florida.
Barbie segna il miglior debutto di sempre negli USA per un film girato da una donna.
Barbie è costato 128 milioni di dollari e Oppenheimer 100, in entrambi i casi senza contare l'immensa (e geniale) campagna di pubblicità e marketing.