"Ho sempre stimato Mimmo Porpiglia non perché fosse
di una parte o di un'altra ma proprio perché "di nessuna parte", se non quella di chi lavora per raccontare la realtà sempre partendo dai fatti, sempre dando spazio a tutte le opinioni, con la curiosità, il rigore e l'apertura mentale che dovrebbero essere caratteristiche di ciascun giornalista. Capisco che in un mondo come quello della politica e del giornalismo di oggi, dove sono richiesti camerieri e non giornalisti, dove non è richiesta la libertà ma il servilismo interessato e marchettaro, quella di Mimmo e di Gente d'Italia (il più autorevole e uno dei più antichi giornali italiani all'estero), costituisce una anomalia. Una eresia per grandi, piccoli e minuscoli analfabeti morali e culturali da regime. Quello che stanno facendo a Gente d'Italia lo stanno facendo a tutti, stanno violando i principi elementari del nostro ordinamento istituzionale, giuridico e costituzionale. Riguarda ciascuno di noi, e richiede una partecipazione e una protesta da parte di tutti coloro che credono ancora che le istituzioni siano un bene comune. Non uno strumento piegato e piagato da parte chi le vuole usare per costruire potere e fare soldi per sé e per la propria banda".
Luciano Neri