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È salito ad almeno otto morti e 88 feriti il bilancio dell'attacco missilistico russo di ieri contro un edificio residenziale a Pokrovsk, nella regione ucraina di Donetsk.

Lo rende noto su Telegram il governatore Pavlo Kyrilenko. Tra i feriti ci sono 39 civili, tra cui due bambini, 31 agenti di polizia, 7 dipendenti del Servizio di emergenza statale e 4 militari", ha dichiarato. Il bombardamento russo ha danneggiato 12 condomini, strutture alberghiere, l'ufficio del pubblico ministero, negozi e locali pubblici, riporta Rbc-Ukraine
L'allarme antiaereo è scattato nella notte in sei regioni dell'Ucraina, secondo i media locali. Le sirene risuonano negli oblast di Zaporizhzhia, Donetsk, Dnipropetrovsk, Poltava, Sumy e Kharkiv. Fonti non confermate davano ieri sera notizia di una forte esplosione udita a Kiev.

"Il secondo missile Iskander russo ha colpito ieri sera Pokrovsk, nel Donetsk, proprio mentre i servizi di emergenza stavano intervenendo uccidendo e ferendo i soccorritori", ha dichiarato Sergi Dobriak, capo dell'amministrazione militare della città. "Il primo missile ha colpito alle 19,15, il secondo alle 19,52. Questo è uno scenario russo-fascista standard: 30-40 minuti tra un missile e l'altro.
Quando il servizio di emergenza statale e i soccorritori arrivano per salvare le persone, il secondo missile colpisce e quindi il numero delle vittime aumenta", ha scritto Dobriak su Telegram, citato dalla Cnn. La polizia ha dichiarato che il vice capo del servizio di emergenza statale ucraino del Donetsk, Andrii Omelchenko, è stato ucciso e ha confermato che 31 agenti di polizia sono rimasti feriti.
Tra le strutture colpite e danneggiate dall'attacco russo, ci sono anche l'hotel Druzhba e la pizzeria Corleone, molto popolari tra i giornalisti inviati di guerra in Donetsk, riferisce il Guardian.

Esplosioni vicino alle basi russe in Crimea

Potenti esplosioni a Dzhankoi, in Crimea, la penisola annessa da Mosca nel 2014. Lo riportano i canali Telegram locali rilanciati dai media ucraini. Un'altra
forte deflagrazione è stata sentita a Oktyabrskoye, nel distretto russo di Konstantinovsky. Il 24 luglio scorso l'intera zona di Dzhankoi era stata evacuata in seguito a un attacco ucraino che aveva colpito un deposito di munizioni. Il ministero della Difesa di Kiev aveva reso noto che l'attacco aveva distrutto missili da crociera russi destinati alla flotta del Mar Nero di Mosca.

Kiev: 'Oltre 250mila soldati russi uccisi dall'inizio della guerra'

Sono oltre 250.000 i soldati russi uccisi dalle forze ucraine dall'inizio dell'invasione del Paese da parte di Mosca: lo annuncia lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, come riporta Ukrinform. Dal 24 febbraio 2022 sono morti 250.800 uomini, inclusi 560 nella giornata di ieri.
Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito indica che si registrano anche 315 caccia, 312 elicotteri e 4,158 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 4,254 carri armati russi, 4,996 sistemi di artiglieria, oltre a 18 navi e 1,377 missili da crociera.

Il primo lotto di tank Abram arriverà dagli Usa entro inizio autunno

Gli Stati Uniti hanno approvato durante il fine settimana il primo lotto dei 31 carri armati Abrams M1-A1 destinati all'Ucraina, che dovrebbe arrivare nel Paese entro l'inizio dell'autunno: lo ha reso noto il capo delle acquisizioni dell'esercito, Doug Bush, come riporta la Cnn. "Sono pronti - ha detto Bush ai giornalisti durante un briefing -. Ora devono arrivare in Europa e poi in Ucraina, insieme alle munizioni, ai pezzi di ricambio, alle attrezzature per il carburante, alle strutture per le riparazioni. Quindi non si tratta solo dei carri armati, ma dell'intero pacchetto che li accompagna". Gli Stati Uniti hanno iniziato l'addestramento degli ucraini sugli Abrams lo scorso maggio in Germania.

Rimosso il 40% dei tank russi nel deposito russo di Vagzhanovo

Oltre il 40% dei vecchi carri armati e dei mezzi corazzati che erano custoditi nel deposito militare a cielo aperto di Vagzhanovo, nella regione russa della
Buriazia, sono stati rimossi da lì dopo l'inizio della guerra in Ucraina: lo scrive il Moscow Times sulla base di immagini di Google Earth. Secondo il giornale, le immagini satellitari mostrano che cinque mesi prima del conflitto a Vagzhanovo erano custoditi 3.840 mezzi militari, mentre lo scorso maggio erano
2.270. Di conseguenza, 1.570 tra carri armati e altri veicoli bellici sono stati portati via dal deposito nell'ultimo anno e mezzo: la maggior parte di loro (il 32% del totale) dopo la "mobilitazione parziale" ordinata da Putin nel settembre dell'anno scorso.

Secondo il giornale, i carri armati sovietici T-62 prodotti dal 1962 al 1975 quando vengono portati fuori dai depositi vengono modernizzati oppure smontati per avere dei pezzi di ricambio. L'esperto di questioni militari Pavel Luzin ha spiegato al Moscow Times che i T-62 sono a volte usati come pezzi di artiglieria. Un altro analista, che ha preferito rimanere anonimo, ha detto alla testata che questi carri armati sono anche usati come mezzi blindati a sostegno della fanteria.