VENEZIA - Il Granchio Blu da terrore dei mari a prodotto di punta del territorio pronto alla prova dell’export, grazie a un raviolo ripieno di polpa che sta trovando sempre più consenso e che da novembre volerà in Francia. È l’ultima sfida lanciata in Veneto, dove il pericoloso crostaceo “alieno” ha fatto la sua comparsa già da qualche anno, ma, è proprio in questi giorni che sta guadagnando un’eccezionale notorietà “grazie” all’allarme lanciato dal mondo della pesca italiana, e, recepito con uno stanziamento urgente di 2,9 milioni di euro dal Governo attraverso il titolare del Masaf, Francesco Lollobrigida, finalizzato a risarcire i pescatori per la cattura e lo smaltimento.
“Dopo la partenza di un container di 16 tonnellate di prodotto semilavorato dall’Emilia Romagna direzione Miami in Florida, anche in Veneto ci si appresta a dare l’assalto ai mercati esteri con prodotti di punta del territorio a base del temibile crostaceo”, afferma Paolo Caratossidis, Presidente di Cultura & Cucina, associazione di promozione enogastronomica che sta scommettendo sulla valorizzazione del Callinectes sapidus – questo il nome scientifico del granchio blu – protagonista indiscusso della cronaca ferragostana nazionale.
Un pastificio della provincia di Padova - Artusi Pastificio Italiano – ha già lanciato i ravioli ripieni di polpa di granchio azzurro che sta raccogliendo un ottimo consenso tra i primi ristoranti che li hanno iniziati a mettere in carta e, oggi, è finalmente pronto per il grande salto nel mondo della grande distribuzione.
A novembre – infatti – partiranno i primi bancali di pasta fresca ripiena di granchio blu reale in direzione Francia. È stato siglato un accordo, infatti, tra il pastificio della provincia di Padova e Grand Frais, gruppo francese specializzato nella distribuzione di frutta, verdura, carne e prodotti caseari. Fondata a Givors, nei pressi di Lione, nel 1992 dall'imprenditore Denis Dumont, Grand Frais conta quasi 200 punti vendita. Il gruppo è stata raggruppato nella holding Prosol che a marzo 2017 è stata a sua volta acquistata da Ardian, colosso americano del private equity.
I ravioli made in Italy ripieni di granchio blu dell’Adriatico saranno esposti e venduti nella tradizionale campagna natalizia ideata dai francesi.
“Una gran bella notizia – continua Caratossidis – che dimostra come anche un problema enorme come quello delle specie aliene/invasive possa essere tradotto in un’opportunità per le imprese e il territorio. Tanto più se il mercato di riferimento è quello francese, dove la cucina italiana rappresenta l’alter ego naturale di quella francese che da Auguste Escoffier in poi ha dominato la scena mondiale creando la prima cucina nazionale codificata della Storia.”
E conclude: “Che a Natale a Parigi in tavola vengano serviti ravioli italiani al granchio blu è una novità che fa ben sperare. Il granchio blu è una minaccia reale non solo al settore della pesca in Veneto, ma, a tutto il delicatissimo ecosistema della Laguna di Venezia patrimonio Unesco. Sono tutti concordi – a livello mondiale – sul fatto che l’unica maniera concreta per contrastarne la proliferazione sia la cattura ed il consumo umano, non avendo predatori naturali nel bacino del Mediterraneo. E la soluzione culinaria può rappresentare l’unica arma a nostra disposizione per limitare danni che nessuno osa oggi nemmeno tentare di quantificare.”.