MADRID – Nell’ambito del programma “Il racconto della bellezza”, è stata inaugurata  la mostra “Il presepe napoletano: l’immagine del Natale fra tradizione e religiosità”, ideata e promossa dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura e dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e organizzata nella tappa madrilena in collaborazione con l’IIC di Madrid, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna. “Il presepe napoletano costituisce un esempio emblematico delle tradizioni artigianali e della cultura popolare e religiosa italiana”, ha sottolineato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, caratteristiche che distinguono le rappresentazioni presepiali, delle quali quest’anno ricorre l’ottavo centenario dal primo allestimento del presepe vivente di Greccio, voluto da San Francesco d’Assisi nel 1223.

Il monumentale complesso esposto nelle sale del prestigioso Palacio de Abrantes, sede dell’IIC di Madrid, è noto come il Presepe del re, realizzato con circa cento figure settecentesche e ottocentesche che furono raccolte agli inizi del ‘900 da Lamberto Loria, etnologo fiorentino, per la Mostra di Etnografia Italiana tenutasi a Roma nel 1911, in occasione dei 50 anni dell’Unità d’Italia; oggi, il complesso è parte delle collezioni di arti e tradizioni popolari del Museo delle Civiltà di Roma. Il riferimento di “reale” per questo presepe è stato introdotto in modo figurativo per creare un nesso ideale e storico con Carlo III di Borbone (1716-1788), il re di Napoli e di Sicilia che, grazie alla sua personale passione per l’allestimento del presepe, diede anche a quest’arte un forte impulso, permettendone un’ampia diffusione e un grande rinnovamento. Accompagnano la scena del presepe singole figure messe in mostra per meglio far apprezzare al pubblico i dettagli e le preziosità delle manifatture settecentesche dei personaggi e dei corredi alla scena. L’allestimento e “lo scoglio”, come i napoletani chiamano il complesso delle strutture architettoniche e paesaggistiche del presepe, sono opera del maestro presepaio Nicola Maciariello e di Nicolò Giacalone, cui si deve tutto l’impianto scenografico in cui sfilano califfi, mercanti, nobili e guerrieri, fortemente caratterizzati e abbigliati con vesti e stoffe pregiate. Molte le figure destinate alla rappresentazione della vita quotidiana e delle molteplici attività che contraddistinguevano le affollate e rumorose strade di Napoli tra il ‘700 e ‘800. Una umanità varia e multiforme, con una ricchezza di dettagli tra scorci e rovine pagane, in cui immaginazione e realtà si confondono nel mistero incantato della notte della natività. La mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid è la seconda tappa estera per il “Presepe del Re” (dopo Praga nel 2022), e quinta tappa de “Il racconto della bellezza”, un programma di mostre e allestimenti itineranti, nato da una collaborazione tra MAECI e MiC, e ideato con l’obiettivo di raccontare all’estero la bellezza del patrimonio artistico italiano meno noto al pubblico, poiché non esposto nelle collezioni permanenti dei musei e dei parchi archeologici statali, ma spesso, in ragione della quantità, custodito nei depositi. Questo ingente patrimonio “nascosto” ha trovato nella rete degli Istituti Italiani di Cultura all’estero una prestigiosa vetrina non solo in grado di rendere fruibile ad un pubblico internazionale la grande qualità dei beni culturali italiani, ma anche di valorizzare e promuovere i musei che li conservano. Il “Presepe del Re” resterà in esposizione presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid fino al 20 gennaio 2024. Orario di apertura al pubblico: dal martedì al sabato, dalle 12 alle 20. Lunedì e Festivi chiuso.