(Foto Ansa)

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà a porte chiuse per consultazioni urgenti sulla situazione a Gaza alle 16.15 locali, le 22.15 italiane.

Lo comunica il Palazzo di Vetro.

Mentre il bilancio dei palestinesi uccisi questa mattina dalle forze israeliane mentre aspettavano gli aiuti alimentari vicino a al-Rashid Street, a sud di Gaza City è salito a 112 - secondo il ministero della Sanità di Hamas, che parla anche di 760 feriti - un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti considerano gli spari a Gaza un "incidente grave". "Piangiamo la perdita di innocenti vite umane e riconosciamo la difficile situazione umanitaria a Gaza, dove innocenti palestinesi cercano solo di nutrire le loro famiglie", ha detto il portavoce.

Successivamente, il presidente Joe Biden ha detto che il suo governo sta esaminando le varie versioni "contraddittorie" sulla sparatoria. A chi gli chiedeva se si
aspettasse un cessate il fuoco per lunedì, Biden ha risposto:"La speranza è l'ultima morire" ma è "probabile che non ci sarà" per lunedì. A chi gli chiedeva degli spari a Gaza sulla folla in fila per gli aiuti, il presidente si è detto consapevole che l'incidente potrebbe avere effetti sulle trattative per il rilascio degli ostaggi e ha precisato che gli Stati Uniti stanno esaminando le "versioni contradditorie" sull'accaduto.

E infatti Hamas ha avvertito che gli spari contro i palestinesi in fila per gli aiuti a Gaza potrebbero portare al fallimento dei colloqui per la tregua e per la liberazione degli ostaggi. "I negoziati condotti dalla leadership del movimento non sono un processo aperto a scapito del sangue del nostro popolo", si legge in un comunicato del gruppo islamista, nel quale di afferma che Israele sarebbe responsabile di qualsiasi fallimento dei colloqui Il gruppo islamista ha anche precisato che il bilancio di vittime potrebbero aumentare ancora, in quanto molti corpi devono ancora essere recuperati.

Da parte sua, l'ufficio di Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp)  ha definito l'episodio "uno spregevole massacro compiuto dall'esercito di occupazione israeliano, di cui ha la piena responsabilità il governo di occupazione". Gli ha fatto eco il governo egiziano, che in una nota del ministero degli Esteri "condanna fermamente l'attacco disumano di Israele contro civili palestinesi inermi che stavano aspettando l'arrivo di camion di aiuti umanitari a nord della Striscia di Gaza, e che ha portato a un gran numero di vittime e feriti"

L'attacco, prosegue la nota, rappresenta "una palese violazione delle disposizioni del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale, oltre che un disprezzo totale del valore della persona umana".

In Italia, presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diffuso una nota in cui scrive: "Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi".

E il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha scritto su X che "le tragiche morti a Gaza richiedono un immediato cessate il fuoco per favorire più aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e la protezione dei civili. Chiediamo con forza ad Israele di tutelare la popolazione a Gaza e di accertare, con rigore, fatti e responsabilità".

D'altra parte, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha "condannato" la strage a Gaza aiuti, e ribadito il suo "appello per un cessate il fuoco umanitario
immediato e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi". Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric,. Guterres chiede ancora una volta "misure urgenti affinché gli aiuti umanitari possano arrivare dentro e attraverso Gaza a tutti coloro che ne hanno bisogno". Il segretario generale è "sconvolto dal tragico bilancio umano del conflitto a Gaza".  Il segretario Onu ha poi sottolineato che "i civili disperati di Gaza hanno bisogno di aiuto urgente, compresi quelli del nord assediato dove le Nazioni Unite non sono state in grado di fornire aiuti per più di una settimana"

Israele, 'La folla ha saccheggiato gli aiuti, era una minaccia

Secondo il portavoce militare israeliano, i soldati hanno aperto il fuoco dopo che "durante l'ingresso dei camion degli aiuti nel nord di Gaza, residenti hanno circondato i camion", di cui gli israeliani assicuravano il transito, e "hanno saccheggiato le forniture".

"Nell'incidente - ha sottolineato - dozzine di persone sono state calpestate nella calca". Fonti militari riferiscono che i soldati "hanno sparato contro chi aveva accerchiato i camion" e che la folla "si è accalcata in maniera da porre una minaccia per le truppe".

Secondo Israele i soldati non sono responsabili della maggior parte delle vittime registrate oggi a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Peter Lerner, spiegando che si sono verificati due incidenti separati, centinaia di metri uno dall'altro. "Alle 4 di mattina un convoglio di 30 camion di aiuti ha superato il check-point dell'esercito nel Wadi Gaza ed in seguito è stato circondato da migliaia di persone. La folla è finita fuori controllo e decine di persone sono rimaste ferite o uccise nella calca, altre sono state travolte dai camion". I soldati hanno aperto il fuoco solo nel secondo episodio, "sentendosi minacciati da decine di civili"

Inoltre, l'esercito israeliano ha diffuso un video di sorveglianza aerea sull'incidente. Secondo i militari israeliani "Il video mostra quante persone hanno circondato i camion e, di conseguenza, dozzine sono state uccise e ferite per aver spintonato, calpestato e sono state investite dai camion". L'esercito ha detto che continuerà l'assistenza nella trasferta degli aiuti umanitari.

Lerner ha affermato che questi incidenti si sono verificati malgrado gli sforzi intrapresi da Israele, anche nei giorni scorsi ''con centinaia di camion'',
per facilitare la consegna di aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza.

Il convoglio in questione era transitato dal valico israeliano di Kerem Shalom, era risalito verso nord lungo la strada costiera di Gaza e ''l'ultimo dei camion aveva superato'' il posto di blocco dell'esercito (fra il settore sud e quello nord di Gaza) quando, a diverse centinaia di metri, si è creata la calca in cui numerose persone hanno perso la vita. L'ufficiale ha aggiunto che otto camion di quel convoglio sono egualmente riusciti a procedere verso nord, ''ma si sono trovati esposti al fuoco di persone di Gaza, sono stati saccheggiati e danneggiati''

Il secondo incidente, secondo Lerner, è stato ''molto più limitato''. Dopo che il convoglio era transitato, decine di persone si sono radunate attorno alla postazione dell'esercito. ''Essendo zona di guerra, i militari hanno sparato colpi di avvertimento in aria e poi in direzione di chi rifiutava di allontanarsi''. ''L'esercito sta continuando ad investigare questi incidenti'', ha concluso l'ufficiale.