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In Argentina, una sequenza di omicidi con una chiara matrice mafiosa nelle ultime 48 ore nella città di Rosario ha indotto il governo di Javier Milei a valutare anche l'invio dell'esercito.
A fare le spese dell'ondata di violenza nella città che ha dato i natali a Lionel Messi sono stati due tassisti e un conducente di autobus uccisi nel giro di poche ore e senza un movente apparente.
La ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich, ha affermato che si tratta di "una tipica vendetta mafiosa" messa in atto dai gruppi criminali che infestano la città, ormai soprannominata la "Chicago argentina".
Secondo Bullrich, la vendetta della criminalità sarebbe una risposta al massiccio dispiegamento di agenti di polizia federale che va sotto il nome di Operazione Bandiera, e anche all'irrigidimento del regime carcerario per i boss deciso dal governo locale.
Recentemente il governatore della provincia di Santa Fe, Maximiliano Pullaro, aveva pubblicato sui social la foto di un gruppo di detenuti svestiti e rasati, seduti a terra uno addosso all'altro, e circondati da agenti armati.

Un'immagine che ricorda quelle volutamente fatte circolare dal governo del Salvador durante la presidenza di Nayib Bukele, che si vanta di aver sconfitto le gang criminali salvadoregne, dette 'maras', grazie a una durissima politica di lotta alla criminalità.