di GIOVANNI PIZZO

Tanti giocano al Fotticompagno De Caro, gioco che piace alla destra ma ancor più alla sinistra. In Puglia è partito un nuovo/vecchio gioco, con premi e cotillon, il Fotticompagno. Il primo concorrente da fregare è Antonio De Caro, il sindaco dei sindaci, l’uomo con le lacrime più veloci dell’Est. Chi vuole fregare De Caro, in corsa per il PD alle Europee e lanciato alla sostituzione di Emiliano a leader pugliese?

Ovviamente la Destra, che ha mandato la commissione per li scioglimento del Comune di Bari, atto che se intervenisse prima delle europee impedirebbe la sua candidatura. Ma anche Emiliano, il presidente della Regione Puglia, che narcisisticamente non vuole delfini, e tira ricordi imbarazzanti fuori dal cilindro per danneggiare De Caro, classica sindrome di dopo di me il diluvio.

E poi il foggiano Conte, che vuole accoltellare il PD proprio nella sua regione, e se Bari è mafiosa a lui sta bene, così può fare garrire il giustizialismo a convenienza del suo movimento ormai più personale del tempo di Grillo.

Inoltre c’è la sinistra-sinistra, che non perdona al centrosinistra la deriva centrista pugliese, che ha snaturato la primavera vendoliana imbarcando di tutto e di piu.

Tanti giocano al fotticompagno De Caro, è un tiro al bersaglio ed ognuno ha la sua freccetta, che colpirà il volto del quasi ex sindaco, producendo tsunami di lacrime.

Ma non c’è il rischio che oltre a fottere De Caro non si fotta anche Bari? Che ci importa se buttiamo nel cesso l’onore, le potenzialità, il lavoro di una città. In Italia si gioca così, si abbattono le persone con bombe non intelligenti, e le comunità, se ci vanno di mezzo, sono danni collaterali. La guerra è guerra, permanente. Nel frattempo il mondo, il suo ritmo globale, le guerre vere,  fottono noi tutti.