di ROBERTO ZANNI

Non è vero, come si è detto e abbiamo scritto, che da quando è al Governo, Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, abbiano affossato quello che era stato uno dei pilastri storici che l'on. Mirko Tremaglia, orgogliosamente e con tanto lavoro, portò sulle spalle fino alla fine dei suoi giorni: gli italiani all'estero. Lo stiamo vedendo proprio adesso. Certo che la considerazione che si può fare a margine è che comunque per farsi venire a prendere all'aeroporto (ma non abbiamo mai chiesto così tanto), per un selfie con l'onorevole (anche questo non ci interessa proprio) per ritrovare l'entusiasmo dell'italianità fuori dai confini e l'interesse delle istituzioni... si deve prima passare dal carcere. Al di là delle considerazioni che si possono fare, infatti, il signor Chico Forti è, ancora, un ergastolano condannato per omicidio, fatto uscire dalla cella negli Usa grazie al 'grande' lavoro del partito della maggioranza. E adesso gli stessi uomini e donne del Governo lo stanno facendo passare pure per eroe. Buon per lui, e parliamo di Forti, che sia riuscito grazie ad agganci per certi versi sorprendenti, a farsi trasferire dal carcere della Florida a quello italiano di Montorio a Verona (non crediamo comunque per molto, presto sarà libero, scommettiamo?), ma ciò che lascia interdetti è l'entusiasmo, a cominciare dalla Meloni, mai mostrato per i sei milioni (almeno) di connazionali che, ma fuori dagli istituti di pena, lavorando onestamente, devono quotidianamente all'estero affrontare tante difficoltà compresi i problemi creati e non risolti dallo Stato italiano. Evidentemente l'altro giorno quando il nostro Premier è volato all'aeroporto, come se stesse arrivando la nazionale campione del mondo, non c'erano altri impegni più importanti (è chiaro che sia in Italia che fuori dai confini tutto va a gonfie vele) e per l'occasione si è rivisto sorridente come non mai e telefonino in mano per l'immancabile foto l'on. Andrea Di Giuseppe (eletto nel Nord America) che da desaparecido (cosa ha fatto per i connazionali nel mondo da quando è entrato al Parlamento? Diciamo quasi nulla, tanto per non essere definiti disfattisti) è tornato prepotentemente alla ribalta. E chissenefrega se nel carcere di Verona non sono ammessi i cellulari (come ha denunciato l'on. Alessia Rotta del Pd)  tanto l'on. Di Giuseppe la foto con la superstar Forti (che è stato messo in una cella 'a cinque stelle', lo racconta Dagospia) se l'è fatta lo stesso, la prepotenza del potere. Così ci è venuto anche un dubbio che però subito ci è stato tolto dall'euforia del parlamentare di FdI: «Lavorerò per i 2300 italiani del mondo che sono in carcere» ha annunciato esultante il nuovo 'liberatore'. Nessun accenno però al perchè si trovino dietro le sbarre, saranno tutti innocenti? Particolare evidentemente irrisorio, l'importante, fa effetto, è solo tirarli fuori. Ma gli altri, onesti, 5.997.700? Che aspettino!