Migliaia a Torino per la manifestazione
Migliaia di lavoratori e pensionati sono arrivati a Torino da tutto il Piemonte per partecipare alla manifestazione regionale organizzata da Cgil e Uil nella giornata dello sciopero generale, indetto in tutto il Paese per chiedere al governo di cambiare la manovra finanziaria. Sono 52 i pullman arrivati da tutte le province. Apre il corteo lo striscione 'Sciopero generale Cgil e Uil', seguito da quello delle donne del Piemonte 'Fermiamo la violenza. Libere di scegliere in nome del lavoro, della salute e dell'autodeterminazione'. Poi quelli delle categorie dalla funzione pubblica al commercio ai metalmeccanici. Da piazza XVIII Dicembre il corteo arriverà in piazza Castello, dove parleranno la segretaria nazionale Uil Vera Buonomo e il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo. Interverranno anche delegate e delegati metalmeccanici, della sanità, del terziario e dei trasporti. Lo sciopero interessa i trasporti per quattro ore, ma i servizi ferroviari sono esclusi dall'agitazione In vista dello sciopero in Piemonte Cgil e Uil hanno organizzato quasi 2.000 assemblee
Centinaia di attivisti Pro Pal nel corteo di Torino
C'è una numerosa presenza di attivisti pro Palestina, con bandiere e striscioni, alla manifestazione per lo sciopero generale partito da piazza XVIII dicembre a Torino. Alcune centinaia si sono posizionati in fondo al corteo. E' lo spezzone di "opposizione sociale", - come viene evidenziato dagli attivisti - contro "il genocidio in Palestina". Si tratta di studenti delle scuole superiori, precari, disoccupati, militanti dei centri sociali. Intanto dal Campus universitario Einaudi sono partiti circa 150 manifestanti per raggiungere piazza Castello e unirsi al corteo che arriverà proprio nel cuore del centro di Torino. Altri precari universitari invece continuano il blocco davanti al campus impedendo l'entrata a docenti e studenti.
Sciopero a Bologna, tre cortei in centro e traffico in tilt
Mattinata che si preannuncia complessa per il centro storico di Bologna nel giorno dello sciopero generale. Sono infatti almeno tre le manifestazioni che partono e interesseranno le strade all'interno delle mura. Fin dal mattino presto a Porta Lame in diversi pullman sono arrivati i manifestanti da tutta la regione per il corteo di Cgil e Uil che si conclude in piazza Maggiore col leader Cgil Maurizio Landini.
Un'altra manifestazione è organizzata dai sindacati di base e ulteriori cortei sono stati annunciati da collettivi universitari e studenteschi. Lo sciopero, che esclude il trasporto ferroviario, riguarda comunque anche diverse scuole e il trasporto pubblico locale, con corse Tper non garantite tra le 9 e le 13. Fin dal mattino presto diverse strade di Bologna risultano intasate dal traffico di automobili. A cortei e sciopero dei mezzi si aggiungono i cantieri su diverse importanti strade della città, in particolare quello del tram, che creano ulteriori problemi per la circolazione.
In migliaia a Cagliari per sciopero, nei trasporti 70% di adesione
Migliaia di manifestanti si sono radunati in piazza a Cagliari per il corteo regionale, in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo che non piace ai due sindacati che sollecitano modifiche sostanziali di per aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. Lo stop di 8 ore riguarda tutti i settori privati e pubblici, ad eccezione dei trasporti dove è di 4 ore a fronte della precettazione imposta dal ministro Salvini (esclusi dallo stop i servizi ferroviari).
Cgil-Uil Toscana: 'in oltre 70mila a Firenze'
Alla manifestazione regionale toscana di Firenze di Cgil e Uil per lo sciopero generale di oggi "stanno partecipando oltre 70mila persone". Lo affermano Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, e Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, alla testa del lungo corteo che sta sfilando per le vie del centro storico cittadino.
Bombardieri: 'Migliaia di operai in 40 piazze, il governo li ascolti'
"Isalari peggiori d'Italia: questo è uno dei principali temi dello sciopero di oggi. Siamo in piazza per i salari, la questione economica, le persone normali che vivono di stipendio, che vivono con le pensioni, arrivano con difficoltà alla fine del mese. Questo deve essere un problema centrale nel confronto con il governo". Lo ha detto il segretario nazionale della Uil Pierpaolo Bombardieri prima della partenza del corteo dello sciopero a Napoli.
"Io credo che il governo - ha evideziato - se 40 piazze in Italia si riempiono come accade oggi, dovrebbe forse fare una riflessione. Non rispetto a Landini e Bombardieri, ma rispetto alle migliaia, alle decine, centinaia di migliaia di persone che oggi sono in piazza e chiedono dei cambiamenti".
Agli insulti di Salvini risponde la piazza democratica
"Mi pare che Salvini si sia sprecato in insulti, ci ha detto che siamo degli estremisti, ci ha detto che siamo ridicoli, e quegli insulti sono forse rivolti a queste persone che riempiono 40 piazze in questo splendido Paese, che chiedono soltanto di essere ascoltati, di modificare le scelte che sono state fatte finora", ha dichiarato Bombardieri. "Intanto mi pare - ha aggiunto Bombardieri - che non tutto il governo abbia fatto le stesse valutazioni. Questa è una protesta pacifica, democratica, è strano che un vicepresidente del Consiglio attacchi in questo modo un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Noi rispondiamo con queste piazze, rispondiamo con la democrazia, con manifestazioni pacifiche, democratiche, che chiedono cambiamenti.
"Abbiamo impugnato l'atto di precettazione del ministro. Rispondiamo che non ha motivazioni valide perché vuole ridurre un diritto costituzionale garantito. Vorrei ricordare che quando si fa lo sciopero, soprattutto nei servizi pubblici, lo si fa non solo per i lavoratori ma lo si fa per gli utenti", ha detto Bombardieri.
"Chi viaggia con i mezzi pubblici - ha aggiunto - conosce i disagi dei mezzi pubblici, dei ritardi, delle condizioni in cui si trovano spesso le strutture, della sicurezza che manca sia per chi guida e sia per chi viaggia sui mezzi. Allora io penso che Salvini dovrebbe occuparsi di questo, dovrebbe risponderci sul perché non si rinnova il contratto dei lavoratori del trasporto pubblico locale, sul perché vengono diminuiti i trasferimenti ai Comuni per migliorare la mobilità. E su questo non abbiamo avuto risposte. E' chiaro che quando c'è uno sciopero c'è una situazione di conflitto, che creiamo dei disagi, ce ne scusiamo e ce ne dispiace, ma vorrei ricordare che quando queste persone stanno in piazza lo fanno non solo per loro, ma lo fanno anche per chi poi avrà la possibilità di fluire i servizi pubblici. Invece questa volta è accaduta una cosa ridicola, nel senso che Salvini fa un post sul ricorso bocciato al Tar che non è quello di Uil e Cgil. Ma sui comportamenti non voglio dare giudizi, si commentano da soli. Noi abbiamo fatto un ricorso al Tar che non è stato ancora discusso, aspetteremo più avanti".
Conte: 'Tutti scontenti tranne industrie armi e banche'
"Ci possiamo chiedere perché tutti scioperano, tutti si lamentano di questa manovra, eccetto le industrie delle armi e le banche? Ci sarà una ragione... Sono gli unici avvantaggiati, tutti gli altri penalizzati, dal caro vita, dai tagli all'università, alla scuola. Dappertutto è una sofferenza. Questa manovra è nel segno dell'austerity e dei tagli". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte a margine dell'iniziativa "Lo sport come strumento di pace".
Schlein a Roma: 'Difendiamo il diritto di sciopero, Pd con i lavoratori'
"Èuno sciopero generale che parte da una difficoltà di lavoratrici e lavoratori che il governo continua ad ignorare. È uno sciopero su una Manovra che taglia la sanità pubblica, che taglia la scuola, che ha mancato le promesse di aumento sulle pensioni, che non ha investimenti per il futuro, che non prevede il rinnovo di quei 5 milioni di lavoratori e lavoratrici che attendono il rinnovo contrattuale. Ed è anche un momento per difendere il diritto di sciopero che è un diritto previsto dalla Costituzione. Noi come Partito Democratico siamo e saremo al fianco di lavoratrici e lavoratori, dei loro rappresentanti, per chiedere l'ascolto che è mancato, per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che questo governo continua a calpestare". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein al margine del corteo organizzato in occasione dello sciopero generale a Roma.
"Il governo - ha aggiunto - da quando si è insediato, non ha fatto che rendere più precario il lavoro, c'è in atto un attacco senza precedenti alla rappresentanza, c'è un attacco inserito anche nelle modifiche al codice degli appalti, alla contrattazione collettiva che vuole normalizzare i contratti pirata. Noi siamo qui per dire che non lo accettiamo e che insieme ai rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici ci batteremo per contrastare queste modifiche che vogliono rendere i lavoratori più fragili, più vulnerabili, più ricattabili".
Landini: 'Vogliamo rivoltare il Paese come un guanto.
"Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c'è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un'altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi, deve passare l'idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione. È una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese". Così il leader della Cgil Maurizio Landini a margine della manifestazione per lo sciopero a Bologna.
"Se mettiamo assieme i numeri di tutti quelli che oggi hanno deciso di scendere in piazza possiamo tranquillamente dire che più di 500mila persone in tutta Italia hanno scelto di essere in piazza per difendere la libertà e i diritti di tutti". Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, parlando dal palco di Bologna.
A Torino i pro-Pal lanciano uova e fumogeni contro le forze dell'ordine
Uova con vernice rossa e fumogeni sono stati lanciati contro le forze dell'ordine schierate davanti alla prefettura di Torino, in piazza Castello, dal lato opposto dove è appena terminato il corteo dei sindacati per lo sciopero generale. A lanciare gli oggetti, tra cui anche torce da segnalazione, sono stati gli studenti dello spezzone pro Palestina, alcune centinaia.
Scontri a Torino vicino Porta Nuova tra antagonisti e polizia. Bruciate le foto di premier e ministri
Scontri tra le forze dell'ordine e antagonisti che hanno partecipato allo "spezzone sociale" del corteo per lo sciopero generale a Torino. Sono avvenuti vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, in centro città, dove i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone di polizia. Le forze dell'ordine li hanno respinti a manganellate, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. Scanditi dai manifestanti slogan contro Salvini e la Tav Torino-Lione.
Bruciate sagome e foto di premier e ministri
A Torino, al termine del corteo degli studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, i manifestanti, alcune centinaia, hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di "Al rogo al rogo" e "dimissioni dimissioni".
Pro Pal, studenti e antagonisti bloccano i binari della stazione a Torino
Studenti e attivisti pro Palestina hanno occupato a Torino i binari della stazione di Porta Susa. Dopo i disordini scoppiati davanti alla stazione di Porta Nuova i manifestanti hanno raggiunto l'altra stazione di Torino. Gli studenti, alcune centinaia, si erano divisi in due gruppi.
Alcuni hanno raggiunto Porta Nuova, dove ci sono stati gli scontri e il secondo si è diretto a Porta Susa, seguendo un altro percorso. E sono riusciti ad entrare e occupare i binari.
Davanti a Porta Susa si registrano ancora tensioni con forze dell'ordine.