Controlli sempre più serrati in tutto il Venezuela in vista delle elezioni di domenica, mentre sale a 50 il numero degli arresti nell'ambito della cosiddetta "Operazione Tun Tun", che prevede incursioni senza mandato d'arresto o formula processuale in residenze e alberghi per catturare persone sospettate di "terrorismo o di essere mercenari".
Tra i fermati ci sono oltre dieci stranieri, tra cui argentini, almeno uno spagnolo, un albanese e un bulgaro.
Le accuse di terrorismo, cospirazione e tradimento sono frequenti contro gli oppositori e sono una giustificazione comune per i continui arresti arbitrari di leader politici e attivisti per i diritti umani, fanno sapere gli esperti delle ong.
Intanto, da Buenos Aires, il governo di Javier Milei - che ieri ha diffuso un allerta sconsigliando i viaggi nel Paese - ha reso noto che è stato rilasciato l'italo-argentino Pablo Gonzalo Carrasco, un esperto di cybersicurezza arrivato in Venezuela questa settimana per partecipare a una conferenza, e imprigionato perché ritenuto un sospetto.
Gaffe di Maduro, 'chavismo è una minoranza e vincerà elezioni'
Adue giorni dalle controverse elezioni regionali e parlamentari indette dal 'chavismo' al potere in Venezuela, il presidente de facto, Nicolás Maduro, ha commesso una clamorosa gaffe ammettendo che la sua forza politica è una minoranza nel Paese.
"Il chavismo è una minoranza e vincerà le elezioni", ha detto durante l'evento di chiusura della campagna del Gran Polo Patriótico a Caracas, una frase che è rapidamente diventata virale sui social ed ha scatenato un'ondata di reazioni.
La dichiarazione, pronunciata tra le grida e gli applausi dei suoi sostenitori, è stata interpretata dagli utenti del web come un tradimento inconscio dell'erede di Hugo Chavez, evidenziando ciò che vari sondaggi e studi politici hanno indicato negli ultimi anni: ovvero che il 'chavismo' gode di scarso sostegno popolare e mantiene il potere grazie alla repressione, al controllo istituzionale e all'appoggio dell'esercito.