NAPOLI – “Avevo in macchina con me l’assassino di mia figlia e non lo sapevo”. Sono le parole, esauste, di Marcello Carbonaro, il padre di Martina, uccisa da quel ragazzo che “che per me era come un altro figlio, me lo sono portato al mare, mangiava a casa mia, a volte dormiva pure da noi. E lui me l’ha massacrata, uccisa peggio di un cane”.
Parla a Repubblica, il signor Carbonaro. “Quando ho capito che era stato lui. E’ stato come un lampo. Quando Alessio mi ha detto: ora vi saluto, vado a farmi una doccia e mamma mi aspetta con il piatto a tavola. Lì ho capito che era stato lui. Non chiedetemi perché ma per me è stato evidente”.
“Martina stava sempre con Alessio. Facevano i video su Tik Tok, poi il resto non lo so, io esco la mattina e vado a lavorare: era mia moglie che stava con la bambina. Sì perché Martina nostra era una bambina, uccidendola Alessio ha sterminato la nostra famiglia. Adesso datemi giustizia per mia figlia, quello deve marcire in carcere”.