di CLAUDIA MONTANARI

Pensavi che bastasse evitare il sale per tenere a bada la pressione alta? Forse è il momento di dare un’occhiata più attenta al piatto. L’ipertensione è una condizione spesso silenziosa ma con effetti potenzialmente gravi sul cuore, sul cervello e sui reni. Il sodio – e quindi il sale da cucina – è universalmente riconosciuto come uno dei principali colpevoli. Ma oggi parliamo degli altri alimenti insospettabili che, senza saperlo, possono far alzare la pressione arteriosa.

Sale sì, ma non solo: dove si nasconde il vero rischio?

Ridurre il sale è senza dubbio una buona abitudine, ma non è l’unica cosa da tenere sotto controllo. Alcuni cibi apparentemente innocui possono avere un effetto collaterale diretto sui valori pressori, anche se non hanno un sapore particolarmente salato. Parliamo di zuccheri aggiunti, grassi saturi, cibi ultraprocessati e alcol.

Zucchero e pressione: un legame sottovalutato

Un ampio studio pubblicato sul British Medical Journal Open Heart (DiNicolantonio et al., 2014) ha mostrato che un elevato consumo di zuccheri, in particolare di fruttosio, è strettamente collegato all’aumento della pressione arteriosa. I ricercatori hanno evidenziato che l’effetto ipertensivo di una dieta ad alto contenuto di zuccheri può essere anche più marcato di quello del sodio in alcuni individui.

Le bevande zuccherate, i dolci industriali, ma anche le merendine “per bambini” e molti yogurt aromatizzati possono contenere quantità nascoste di zuccheri che mettono sotto stress il sistema cardiovascolare.

Grassi cattivi e cibi industriali: una combo pericolosa

Un altro studio condotto dalla American Heart Association (AHA) ha evidenziato come i cibi ricchi di grassi saturi e trans, spesso presenti in alimenti confezionati, fritti e fast food, possano contribuire ad aumentare la rigidità delle arterie e quindi a far salire la pressione nel tempo.

I grassi saturi, oltre a influenzare negativamente il colesterolo, favoriscono uno stato infiammatorio cronico che compromette la funzione endoteliale, ovvero la capacità dei vasi sanguigni di rilassarsi e dilatarsi correttamente.

Cibi “light”? Attenzione agli inganni

Un altro errore comune è fidarsi delle etichette “a basso contenuto di grassi” o “light”, spesso utilizzate come strategia di marketing. Molti di questi prodotti compensano la riduzione dei grassi con alti livelli di zuccheri o sodio nascostoper mantenere il sapore appetibile.

Insomma, il rischio non è solo nella saliera sul tavolo, ma negli scaffali del supermercato.

Anche l’alcol gioca un ruolo

Se consumato in eccesso, l’alcol può aumentare la pressione arteriosa. Anche quantità moderate, se assunte con frequenza, possono compromettere il controllo pressorio, soprattutto in soggetti predisposti. È stato dimostrato che ridurre o eliminare l’alcol dalla dieta può abbassare in modo significativo la pressione in pochi mesi.

Alimenti insospettabili che fanno alzare la pressione

Alcuni esempi che possono sorprenderti:

  • Pane confezionato: spesso contiene sodio nascosto per migliorare la conservazione.
  • Insaccati e carni lavorate: vere bombe di sale e additivi.
  • Zuppe pronte o brodi in dado: pratici, ma molto salati.
  • Cereali da colazione e barrette energetiche: spesso pieni di zuccheri.
  • Formaggi stagionati: ricchi di sale e grassi saturi.

Il consiglio del giorno: oggi ti invitiamo a fare la spesa con più attenzione: dedica qualche secondo in più a leggere le etichette nutrizionali. Controlla non solo il contenuto di sodio, ma anche zuccheri e grassi saturi. Spesso, le insidie più pericolose sono dove meno te le aspetti.

Semplici accorgimenti, come preferire cibi freschi, cucinati in casa e poco elaborati, possono fare la differenza nella gestione della pressione e nella prevenzione di malattie cardiovascolari.

La salute parte dalla consapevolezza: conoscere gli alimenti che incidono sulla pressione è il primo passo per proteggerla davvero.