Il Cremlino prende atto dell'assicurazione data ieri da Donald Trump a Vladimir Putin che non era stato informato in anticipo degli attacchi e attentati ucraini degli scorsi giorni in Russia, ma chiede comunque "una forte condanna" della comunità internazionale.
Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato da Ria Novosti.
La tv Vesti Voronezh, citata da Sky News, riferisce intanto che una nuova esplosione ha danneggiato un binario ferroviario nella regione di Voronezh, nell'ovest della Russia.
Il governatore della regione Alexander Gusev ha affermato su Telegram che diversi treni sono stati sospesi "a causa di danni" sulla linea, senza tuttavia spiegarne le motivazioni e senza menzionare esplosioni. Sabato scorso, due ponti ferroviari sono crollati in seguito a "esplosioni", che la Russia ha attribuito a un attacco ucraino, che hanno causato 7 morti e 122 feriti.
Proseguono nel frattempo gli attacchi russi sull'Ucraina: almeno cinque persone, tra cui due donne e un bambino di un anno, sono state uccise nella notte durante un attacco russo con droni contro la città di Pryluky, nella regione di Cernihiv, nel nord dell'Ucraina: lo hanno reso noto il capo del pronto soccorso regionale, Vyacheslav Chaus, e il Servizio statale di emergenza, come riporta Ukrainska Pravda. Secondo i dati preliminari forniti da Chaus, i russi hanno lanciato almeno 6 droni kamikaze sulla città.
"Ieri sera, la Russia ha colpito Pryluky, nella regione di Chernihiv, con sei droni d'attacco. Un'operazione di soccorso è proseguita per tutta la notte. Purtroppo, ci sono stati feriti e vittime. Uno dei soccorritori è arrivato per gestire le conseguenze proprio a casa sua: si è scoperto che un drone 'Shahed' aveva colpito la sua abitazione. Tragicamente, sua moglie, sua figlia e il nipotino di un anno sono rimasti uccisi. E questo è già il 632esimo bambino perso dall'inizio della guerra su vasta scala", ha commentato su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"La Russia cerca costantemente di guadagnare tempo per continuare le sue uccisioni. Quando non sente abbastanza forti la condanna e la pressione del mondo, uccide di nuovo", ha aggiunto.
"Nella notte, l'Ucraina è stata attaccata da 103 droni e un missile balistico, che hanno preso di mira le regioni di Donetsk, Kharkiv, Odessa, Sumy, Chernihiv, Dnipro e Kherson", ha riferito Zelensky. "Questo è stato un altro massiccio attacco terroristico. Terroristi russi che uccidono la nostra gente ogni notte. Questo è un ulteriore motivo per imporre sanzioni massime e fare pressione congiuntamente. Ci aspettiamo un'azione dagli Stati Uniti, dall'Europa e da chiunque nel mondo possa realmente contribuire a cambiare queste terribili circostanze. La forza conta, e la guerra può finire solo con la forza. Mosca deve essere pressata con tutti i mezzi disponibili e gradualmente privata della sua capacità di continuare questa aggressione", ha affermato.
Un alto funzionario ucraino ha avvertito intanto gli Stati Uniti che l'esercito russo sta preparando significative avanzate militari nel 2026, tra cui il blocco dell'accesso dell'Ucraina al Mar Nero, cruciale per Kiev.
In visita a Washington con una delegazione ucraina, il colonnello e vice capo dell'ufficio presidenziale Pavlo Palisa ha presentato quelle che ha descritto come informazioni provenienti dall'intelligence militare ucraina: la Russia mira a conquistare l'intera regione orientale di Donetsk e Lugansk entro la fine di settembre, ha detto Palisa ai giornalisti. Ed entro la fine dell'anno, la Russia vuole istituire una zona cuscinetto di confine, ha aggiunto, dopo un incontro con parlamentari e funzionari statunitensi.
"Hanno persino piani per il 2026. Il piano per il prossimo anno è di occupare l'intera parte dell'Ucraina situata sulla riva sinistra del fiume Dnepr", che attraversa la capitale, Kiev, e sfocia nel Mar Nero, dividendo di fatto il Paese in due. Mosca sta anche cercando di occupare le regioni meridionali di Odessa e Mykolaiv per "tagliare l'accesso dell'Ucraina al Mar Nero", ha aggiunto l'alto funzionario, senza specificare le fonti di queste affermazioni.
Il Mar Nero è un'area cruciale per Kiev, sia militarmente che economicamente, nonché un'importante via di trasporto del grano verso sud. "Purtroppo, loro (i russi) non stanno parlando di pace. Si stanno preparando alla guerra", ha detto Palisa.
Il Cremlino: 'Con il Papa non discusse soluzioni pratiche di pace'
Nel colloquio telefonico di ieri il presidente russo Vladimir Putin e Papa Leone XIV non hanno discusso "in modo pratico e concreto" di una soluzione negoziata del conflitto in Ucraina, ma Putin ha "espresso un'elevata valutazione del contributo del Vaticano alla risoluzione di diverse questioni umanitarie".
L'Iran annuncia una visita di Putin a Teheran, Mosca non conferma
L'ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali, ha annunciato che il presidente russo Vladimir Putin si recherà presto in visita in Iran. "Presto assisteremo alla visita di Vladimir Putin a Teheran", avrebbe detto, come riferisce Mehr, aggiungendo che le relazioni tra Teheran e Mosca sono ormai elevate al livello di relazioni strategiche e vi sono scambi di alto livello tra funzionari dei due Paesi, durante un incontro con attivisti russi.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha però confermato, evitando di rispondere a una domanda in merito da parte dei giornalisti, ma sottolineando comunque che il presidente è pronto, "se necessario", a partecipare ai colloqui tra l'Iran e gli Usa per risolvere la questione nucleare.
"Abbiamo stretti rapporti di partenariato con Teheran e, naturalmente, il presidente Putin ha affermato che siamo pronti a utilizzare questo livello di partenariato con Teheran per facilitare e contribuire ai negoziati in corso per risolvere il dossier nucleare iraniano", ha affermato il portavoce, citato dall'agenzia Interfax.
Ieri, dopo la loro conversazione telefonica, il presidente Usa Donald Trump aveva riferito che "il presidente Putin ha suggerito che parteciperà alle discussioni con l'Iran e che potrebbe, forse, essere d'aiuto per giungere a una rapida conclusione". E oggi l'ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali, ha detto che il capo del Cremlino andrà presto a Teheran.