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Le borse europee peggiorano a metà seduta col ritorno dei timori sui dazi.

Milano cede l'1,6%, sotto i 40 mila punti, maglia nera davanti a Francoforte (-1,1%), Parigi (-1%) e Londra (-0,6%) mentre a New York i future perdono terreno, con quelli sull'S&P 500 in calo dello 0,7% e quelli sul Nasdaq dello 0,6%. Restano deboli l'euro (-0,1% a 1,169 sul dollaro) e i titoli di Stato, i cui rendimenti sono in ancora in rialzo, in vista della lettera di Donald Trump sulle tariffe bilaterali per l'Ue, attesa per oggi. A Milano male banche ed export, con Bpm (-3,6%), Stellantis (-3,5%), Iveco (-3,4%), Bper (-3,1%) in testa ai ribassi.

"Rispetto a ieri, rimaniamo dalla nostra parte completamente pronti per concludere un accordo di principio con gli Stati Uniti. Non abbiamo aggiornamenti che indichino che ciò accadrà in via imminente". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea responsabile per il Commercio, Olof Gill, facendo il punto delle trattative in corso con Washington. "Non ci sono contatti previsti" nelle prossime ore, "ma tutto può cambiare da un momento all'altro", ha evidenziato.

Il presidente statunitense Donald Trump ha imposto dazi del 35% al Canada e ha annunciato che l'Unione Europea riceverà la lettera sulle tariffe oggi.

Inoltre, il presidente ha affermato che intende imporre dazi generalizzati del 15% o del 20% sulla maggior parte dei partner commerciali. "Diremo semplicemente che tutti i Paesi rimanenti", quelli che non hanno ricevuto le lettere sulle tariffe, "pagheranno, che sia il 15% o il 20%", ha detto Trump in un'intervista a Nbc.

I dazi nel 35% non saranno applicati ai beni conformi all'accordo di libero scambio fra Stati Uniti, Canada e Messico, per i quali Trump aveva applicato in precedenza tariffe del 25%.

Trump ha aggiunto che lunedì farà una "dichiarazione importante" sulla Russia. Il presidente ha ribadito di essere "deluso" da Mosca: "ma vedremo cosa succede nelle prossime due settimane". Il provvedimento che prevede sanzioni maggiori alla Russia "consente al presidente di fare ciò che vuole. In altre parole, è una mia opzione se voglio utilizzarla", ha detto Trump. Il Senato approverà il provvedimento "ma sta al presidente decidere se vuole usarlo o no", ha aggiunto.

Due fonti informate hanno spiegato che il presidente statunitense invierà armi a Kiev, per la prima volta dal suo ritorno in carica, in base a un potere presidenziale frequentemente utilizzato dal suo predecessore Joe Biden. Il team di Trump sceglierà le armi da inviare in Ucraina dalle scorte statunitensi in base alla Presidential Drawdown Authority e secondo una delle fonti, il pacchetto potrebbe valere circa 300 milioni di dollari.

Martedì Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti invieranno ulteriori armi all'Ucraina per aiutare il Paese a difendersi dall'avanzata russa. Le armi potrebbero includere missili Patriot difensivi e razzi offensivi a medio raggio. Finora, l'amministrazione Trump ha inviato armi a Kiev solo in base alle precedenti autorizzazioni date dall'ex presidente Joe Biden. La Presidential Drawdown Authority consente al presidente di attingere dalle scorte di armi per aiutare gli alleati in caso di emergenza.