ROMA – Miracolo. J.D. Vance non apre le acque, non le moltiplica: le alza. Secondo un’inchiesta del Guardian, lo staff del vicepresidente americano avrebbe chiesto – e ottenuto – di alterare temporaneamente il deflusso del lago Caesar Creek per “supportare la navigazione sicura” durante un’escursione in kayak lungo il fiume Little Miami, in Ohio, lo scorso 2 agosto. Un regalo di compleanno, per il neo-41enne Vance. In pratica hanno abbassato il livello del lago e alzato quello del fiume, per consentire a Vance di pagaiare in maniera più confortevole.
Ufficialmente, a chiedere l’intervento è stato il Secret Service, per motivi di sicurezza legati alla scorta del vicepresidente. Ma secondo una fonte riservata sentita dal Guardian, la vera finalità era garantire a Vance e famiglia una gita in barca senza intoppi. Un favore pubblico per uno svago privato, insomma. E mentre nessuno commenta i dati dell’US Geological Survey mostrano un picco sospetto del livello del fiume proprio nei giorni della gita.
Nessun reato, peraltro. La richiesta – confermata dal portavoce dell’USACE Gene Pawlik – rientrerebbe “nelle normali operazioni” e “non ha avuto effetti negativi” sui livelli idrici. Richard Painter, avvocato e già consigliere etico sotto George W. Bush, non usa mezzi termini: “È ipocrita e piuttosto scandaloso. L’amministrazione taglia i fondi al National Park Service, chiude aree pubbliche e poi modifica i fiumi per la vacanza del vicepresidente”.