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"Le concessioni non convinceranno la Russia a porre fine alla guerra", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky esortando nuovamente i partner ad aumentare la pressione sulla Russia, affermando che sta "prolungando la guerra" e non mostra alcun interesse a porvi fine.

Lo riporta il Guardian.

In un post sui social media, Zelensky ha affermato che "un'altra settimana si è conclusa senza alcun tentativo da parte della Russia di accogliere le numerose richieste del mondo e di fermare le uccisioni". Di fronte ai continui attacchi russi, "manteniamo le nostre posizioni e facciamo tutto il possibile per distruggere o cacciare l'occupante", ha affermato Zelensky, "stiamo difendendo la vita del nostro popolo e rafforzando le nostre difese aeree". "La Russia si rifiuta di fermare le uccisioni e pertanto non deve ricevere alcuna ricompensa o beneficio" ha detto Zelensky, "questa non è solo una posizione morale, è razionale. Le concessioni non convincono un assassino". L'Ucraina sta lavorando con i partner per "raggiungere una pace autentica, una pace attraverso la forza", che, secondo il presidente ucraino, è "l'unico tipo di pace che può essere raggiunto con la Russia".

L'Unione Europea terrà oggi una riunione d'emergenza, in videoconferenza, dei suoi ministri degli Esteri, nel tentativo di influenzare i colloqui previsti per questa settimana tra Donald Trump e Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina, che hanno sollevato timori di un accordo a spese di Kiev.

Gli europei hanno intensificato i contatti e si stanno impegnando a formare un fronte unito a sostegno dell'Ucraina dopo l'annuncio del vertice tra i presidenti degli Stati Uniti e della Russia in Alaska, venerdì. Allo stato attuale, la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non è prevista, sebbene rimanga "possibile", secondo l'ambasciatore statunitense presso la Nato, Matthew Whitaker. L'incontro di oggi è stato convocato dall' Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas. Vi parteciperà anche il ministro ucraino Andrii Sybiha.

L'incontro fa seguito a una serie di contatti intessuti nel fine settimana, con un incontro sabato nel Regno Unito tra i consiglieri per la sicurezza nazionale europei e americani alla presenza del vicepresidente statunitense J.D. Vance e numerose conversazioni telefoniche. Lo stesso capo di Stato ucraino ha tenuto colloqui negli ultimi tre giorni con 13 leader europei, nonché con i presidenti del Kazakistan e dell'Azerbaigian. E poi, Kiev "sta ovviamente lavorando con gli Stati Uniti".

Kiev deve essere coinvolta nei colloqui di pace in Ucraina, e alla Russia non deve essere permesso di sfidare i confini "impunemente". Lo ha affermato il premier polacco Donald Tusk in una conferenza stampa ancora in corso, convocata per informare i media polacchi dopo le consultazioni di questo fine settimana tra i leader europei, i quali - ha aggiunto - "restano uniti nel loro approccio". "Per la Polonia e i nostri partner europei, deve essere chiaro che non si possono modificare i confini con la forza" e che "l'Occidente non accetterà richieste russe che equivalgano semplicemente alla conquista del territorio ucraino".

"Invitare Zelensky all'incontro in Alaska sarebbe la decisione migliore nelle attuali circostanze": lo ha detto il vice primo ministro e ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz alla Pap, ripresa da Ukrinform. "Credo che il presidente Zelensky sarà invitato. Oggi emergono alcune informazioni secondo cui esiste la possibilità che il presidente Zelensky sia presente all'incontro tra il presidente Trump e Putin. Sarebbe la decisione migliore e credo che accadrà", ha affermato Kosiniak-Kamysz. "La scorsa settimana ho avuto l'opportunità di parlare con i più stretti consiglieri del Presidente Trump - ha aggiunto -, che hanno espresso la sua determinazione a raggiungere l'obiettivo di pace. La Polonia farà tutto il possibile per raggiungere una pace giusta". A suo avviso, raggiungere un accordo di cessate il fuoco con la partecipazione del Presidente Zelensky è ora più vicino che mai. Ha aggiunto che se ciò dovesse avvenire il 15 agosto, anniversario della vittoria sui bolscevichi nella Battaglia di Varsavia del 1920, sarebbe "il regalo più bello" per questa parte del mondo e per il futuro della regione. La Polonia è pronta a sostenere una possibile missione di peacekeeping in Ucraina offrendo assistenza logistica e infrastrutturale ma mantenendo le sue truppe sul territorio polacco.