ROMA – Quarantamila persone in piazza, Nocs e unità cinofile antibomba tra la folla, cecchini appostati sui tetti e illuminazione accesa durante il tradizionale “Trasporto della Macchina di Santa Rosa”. No, non è stata una festa patronale come le altre, quella che ieri sera è andata in scena ieri sera, come ogni 3 settembre, a Viterbo. La nota celebrazione, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, poteva diventare la cornice di una vera e propria strage, senza contare che ad assistere c’erano anche molte autorità, tra cui i ministri Tajani Giuli. La segnalazione del titolare di un B&B ha di fatto sventato un attentato della mafia turca, attentamente pianificato proprio in occasione della festa di Santa Rosa.

COSA È SUCCESSO

Ieri pomeriggio a Viterbo, nel pieno delle preparazioni per i festeggiamenti previsti in serata per il rito del “Trasporto”, due uomini di origine turca sono stati fermati dalla Squadra Mobile. L’operazione ha portato alla luce un piano che, da lì a poco, avrebbe potuto portare a una strage. Gli agenti hanno fatto irruzione in un B&B di via di Santa Rosa: nelle stanze in cui si ‘nascondevano’ i turchi sono state sequestrate una mitragliatrice e due pistole, cariche e pronte all’uso. Il comando sarebbe stato composto da tre persone: oltre alle due fermate nel B&b, c’è il dubbio che un terzo sarebbe riuscito a dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I due uomini sono stati subito trasferiti in stato di allerta nelle camere di sicurezza. Al Pm che li ha interrogati hanno opposto il silenzio. L’intervento della polizia è avvenuto a seguito della segnalazione dell’affittacamere, insospettito perché gli ospiti non avevano con loro dei bagagli.

FORSE UN TERZO UOMO SFUGGITO ALL’ARRESTO

Con un probabile terzo uomo a piede libero e 40 mila persone in città pronte ad assistere alla cerimonia, . è scattata l’allerta antiterrorismo a due ore dal “Trasporto” e si è attivato immediatamente il comitato di sicurezza. A Viterbo sono arrivati i Nocs, con cecchini e unità cinofile antibomba per rafforzare la vigilanza e garantire la sicurezza dei presenti alla manifestazione. Allertato il ministro Matteo Piantedosi che ha seguito la vicenda al Viminale con il capo della Polizia.

IL ‘GIALLO’ DELLE LUCI ACCESE

Si spiega proprio per ragioni di sicurezza la disposizione di mantenere l’illuminazione pubblica accesa nel passaggio della Macchina della compatrona: decisione anomala che ha suscitato scontento tra la folla- ignara di quanto stesse succedendo, per non innescare il panico, dal momento che l’attentato era stato sventato- e diversi fischi. Il trasporto della Macchina di Santa Rosa era dedicato quest’anno al tema della pace, come ha sottolineato la sindaca Chiara Frontini, spiegando poi che “c’è stato un pericolo concreto, per questo ci siamo visti costretti a non spegnere le luci”. Si è trattata della “decisione più difficile presa finora- racconta la prima cittadina- Un’allerta antiterrorismo a due ore dal Trasporto e una valutazione necessaria da fare: scegliere tra il dolore della sospensione della festa e la sua conferma, in uno scenario complesso. Abbiamo optato per la seconda: fare il Trasporto, rafforzare le misure di sicurezza (luci accese e uomini e mezzi sul campo) e confidare che Rosina e la sua Macchina, sulle spalle dei Facchini, tornano sempre a casa. E così è stato anche stavolta. Mi dispiace per alcuni cittadini che hanno partecipato al Trasporto con le luci accese, ma era la condizione minima necessaria per garantire il Trasporto: le abbiamo spente quando il quadro sicurezza era completo”. Infatti il buio è tornato nella fase finale della processione.

MINISTRI E AUTORITÀ MESSI IN SICUREZZA

Tra gli spettatori del celebre rito del Trasporto erano presenti molte autorità: i ministri degli Esteri Antonio Tajani e della Cultura Alessandro Giuli, la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, Arianna Meloni e il deputato Mauro Rotelli. Tutti sono stati portati in sicurezza e hanno assistito al Trasporto da una delle finestre dei palazzi a piazza del Comune.

DIETRO AL BLITZ, UN PIANO DI EVASIONE DEL BOSS?

Quello di ieri è stato l’ultimo episodio, in ordine di tempo, che lega la città alla criminalità organizzata turca. Lo scorso anno la Mobile aveva smantellato una cellula importante della rete di Baris Boyun: il 41enne era stato arrestato il 22 maggio a Bagnaia, insieme a numerosi suoi sodali. Tuttavia, non tutti i membri del gruppo erano stati catturati, e la rete criminale ha continuato a operare in città. Solo poche settimane fa, il 25 agosto, la Mobile, in città è stato arrestato Ismail Atiz, altro turco coinvolto in attività criminali di vario genere, tra cui riciclaggio, estorsioni, minacce aggravate, danneggiamenti e l’utilizzo di armi da fuoco.

Anche se non si ha conferma- visto che i due fermati non hanno risposto a nessuna delle domande degli investigatori e del pm- si ipotizza che obiettivo del commando fosse proprio quello di far evadere il boss detenuto in carcere, magari approfittando della confusione in città nel corso della festa. La Procura della Repubblica di Viterbo infine ha aperto un fascicolo per traffico d’armi, mentre si escludono legami con il terrorismo.

TAJANI: “BENE L’ARRESTO DI DUE CITTADINI TURCHI ARMATI

“Congratulazioni alle forze dell’ordine per l’arresto di due cittadini turchi armati, a poche ore dalla festa
di Santa Rosa. Bene il sindaco ed il Prefetto che hanno garantito, in sicurezza ed evitando il panico, il trasporto della macchina della Santa protettrice della città”, scrive su X il vicepremier Antonio Tajani.

MELONI: “CONGRATULAZIONI ALLE FORZE DELL’ORDINE PER L’ARRESTO”

“Congratulazioni alle Forze dell’Ordine e al Ministro dell’Interno Piantedosi per il pronto intervento che ha portato all’arresto di due cittadini turchi armati a Viterbo, poche ore prima della festa della Macchina di Santa Rosa.
Un’operazione decisiva che ha permesso di celebrare in sicurezza un evento unico al mondo, che è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità e rappresenta una tradizione secolare profondamente sentita dai viterbesi e da tantissimi italiani”, scrive su X la premier Giorgia Meloni.

IL TRASPORTO DELLA MACCHINA DI SANTA ROSA, COSA È

Ogni 3 settembre la città dei Papi celebra la sua compatrona con il trasporto della Macchina a lei dedicata, e riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. La macchina però non ha motore: altro non è una torre luminosa portata a spalla dai facchini per le vie del centro. L’evento nasce da una tradizione secolare legata alla santa. Ogni cinque anni la Macchina di Santa Rosa cambia: l’attuale modello si chiama “Dies Natalis, creato dall’architetto Raffaele Ascenzi ed è una spettacolare torre illuminata, alta 30 metri per 5 tonnellate di peso. A trasportarla sulle spalle sono oltre 100 “facchini” di Santa Rosa.. Il trasporto avviene sempre il 3 settembre, dopo le 21, quando le vie del centro storico della città si spengono e restano illuminate solo dalla Macchina.