di CRISTINA ROSSI
ROMA – Avinatan Or ha resistito in totale isolamento per tutti i 738 giorni di prigionia sotto i tunnel. Matan Angrest è stato torturato nei primi mesi perché soldato israeliano, Elkana Bohbot ha trascorso la maggior parte del tempo incatenato, Omri Miran ha avuto un trattamento migliore, forse perché cucinava per i rapitori e con loro spesso giocava a carte.
Sono alcuni dettagli dei due anni di prigionia degli ultimi 20 ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, liberati lunedì scorso, e da ieri ricoverati negli ospedali di Tel Aviv dove il personale medico e sanitario sta monitorando le loro condizioni dopo mesi di privazioni terribili. Gli ostaggi liberati hanno iniziato a raccontare alle loro famiglie cosa hanno passato: torture- fisiche e psicologiche- fame e lunghi periodi di isolamento. E le loro storie sono apparse sui media israeliani, emittenti televisive e quotidiani.
AVITAN OR, L’ABBRACCIO CON LA FIDANZATA NOA DOPO DUE ANNI
Il caso più eclatante è forse quello di Avinatan Or, tenuto solo per tutti i 738 giorni di prigionia senza sapere nulla di quello che stava succedendo al di là delle pareti. Il notiziario di Channel 12 ha riferito che il 32 enne rapito dal Nova Festival il 7 ottobre 2023 non ha incontrato altri prigionieri fino alla sua liberazione, avvenuta lunedì. Secondo il rapporto, Or è stato trattenuto nella Striscia di Gaza centrale per gran parte della guerra in condizioni difficili, tra cui una prolungata fame. Un primo esame medico ha rilevato che aveva perso tra il 30% e il 40% del suo peso corporeo.Dopo il suo rilascio, Or avrebbe chiesto di trascorrere del tempo da solo con la sua ragazza, l’ex ostaggio Noa Argamani, mentre i due condividevano quella che hanno descritto come la loro “prima sigaretta insieme dopo due anni”. La loro storia è stata raccontata spesso sui media israeliani e non solo: il 7 ottobre 2023, Hamas ha diffuso il video del loro rapimento dal Nova Festival. Appariva lei disperata sulla moto tra due terroristi e lui legato mentre viene condotto a Gaza .Il clip è diventato uno dei video più noti di quel giorno. Noa poi è stata liberata dall’esercito israeliano l’8 giugno 2024 durante un’operazione che ha portato alla liberazione anche di altri 3 rapiti.
Nella giornata di ieri, martedì 14 ottobre, Noa ha pubblicato un lungo messaggio sui social media, esprimendo la sua gioia per il ritorno di Or. “Ognuno di noi ha affrontato la morte innumerevoli volte, eppure, dopo due anni di separazione, stiamo finalmente muovendo di nuovo i primi passi insieme nello Stato di Israele”, ha scritto, sopra una foto dei due sorridenti in elicottero.
MATAN ANGREST, “TORTURATO PERCHÈ SOLDATO”
La madre di Matan Angrest, 22 anni, ha dichiarato a Channel 12 che suo figlio ha subito “torture particolarmente gravi” durante i suoi primi mesi di prigionia, un regime più rigido è stato infatti riservato ai soldati dell’Idf come lui. “È rimasto solo per un lungo periodo, sotto una speciale sorveglianza”, ha detto la donna. Mentre era rinchiuso nei tunnel, Matan riceveva pochissime notizie dai suoi rapitori, “e per il resto del tempo ha sofferto una dura guerra psicologica- ha riferito- gli dicevano che Israele li aveva abbandonati e Hamas avrebbe conquistato il paese, che stavano pianificando il prossimo 7 ottobre”.
Matan ha riferito anche gli effetti dei raid israeliani su Gaza: “Ricordava i pesanti bombardamenti delle IDF, gli aerei che volavano sopra le loro teste… muri che crollavano accanto a loro, si è ritrovato spesso in mezzo alla polvere sotto le macerie, cercando di uscire dal terreno e sopravvivere”. Negli ultimi quattro mesi è stato tenuto per la maggior parte del tempo in un piccolo tunnel buio. Negli ultimi giorni, ha aggiunto, prima del rilascio, diversamente dal solito, gli è stato dato da mangiare molto più del solito. La donna ha anche spiegato che suo figlio non ricordava la maggior parte dei dettagli del suo rapimento, ma ricordava la battaglia precedente e che i suoi amici erano stati uccisi. “Ha dei flashback di un incendio; ricorda di essersi ustionato le mani, ricorda di aver perso conoscenza”. Angrest ha anche imparato fluentemente l’arabo durante la prigionia.
ELKANA BOHBOT: NEI TUNNEL AL BUIO E IN CATENE, UNA SOLA DOCCIA CONCESSA
Canale 12 ha anche riferito che l’ostaggio liberato Elkana Bohbot ha trascorso la maggior parte del tempo incatenato in un tunnel, dove ha perso completamente cognizione del tempo e dello spazio. L’unica cosa di cui ha mantenuto certezza, è stata la data dell’anniversario del suo matrimonio: in quella giornata ha insistito con il suo carceriere per poter fare una doccia “in onore della ricorrenza”. Il suo rapitore, dopo molte insistenze, ha accolto alla richiesta: gli ha tolto le catene e gli ha permesso di lavarsi, secondo quanto riferito dall’emittente tv. Inoltre, Bohbot ha ricevuto notizie di membri della sua famiglia che chiedevano il suo rilascio e partecipavano a raduni in Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, ha riportato Canale 12.
GALI E ZIV BERMAN, I FRATELLI SEPARATI CHE NON SAPEVANO SE SI SAREBBERO MAI PIÙ RIVISTI
I fratelli rapiti Gali e Ziv Berman sono stati tenuti separati e completamente isolati dal mondo esterno durante la loro prigionia, secondo l’emittente. Pur essendo trattenuti nella stessa zona, non sapevano che si sarebbero riuniti al momento del rilascio, lunedì. Hanno affermato che ci sono stati periodi in cui il cibo è stato scarso e altri in cui ne hanno ricevuto di più, ha riportato Canale 12. Alcuni dei loro rapitori avrebbero parlato loro in ebraico. Il rapporto afferma che i fratelli hanno sentito i soldati israeliani operare vicino a loro, mentre erano prigionieri.
“PISTOLE ALLA TESTA SE NON COLLABORAVANO AI VIDEO PROPAGANDISTICI”
Un parente di un ostaggio, il cui nome non è stato reso noto, ha raccontato al quotidiano Israel Hayom che i terroristi hanno puntavano le pistole alla testa dei prigionieri e li minacciavano se non avessero ‘collaborato’ alle riprese dei video propagandistici- quelli in cui si vedevano gli ostaggi dire che il governo israeliano li aveva abbandonati, che i bombardamenti su Gaza li avrebbero uccisi…- video diffusi poi sui media di tutto il mondo. Non sono mancati anche momenti di “convivenza” con i rapitori, ha detto il familiare. Ad esempio, quando i terroristi avevano bisogno di un giocatore in più in una partita a carte, portavano gli ostaggi con sé.
GUY GILBOA DALAL, “DEPRESSO E SOPRAFFATTO DALLA TERRIBILE ESPERIENZA”
Il padre di Guy Gilboa-Dalal, 23 anni, tra gli ultimi ostaggi rilasciati, ha riferito all’emittente pubblica di Kan che il figlio è stato trattenuto con un altro ostaggio, Evyatar David, in un tunnel fino a un mese fa. “Poi lo hanno portato a fare un giro su un veicolo nei dintorni di Gaza- in cui è stato girato un video, diffuso poi da Hamas- e non lo hanno riportato al tunnel con Evyatar, ma lo hanno messo in un tunnel a Gaza City con Alon Ohel“, fino al rilascio.
Nel corso dell’ultimo mese, Guy è stato “alimentato forzatamente”, ha detto l’uomo. Infine il padre ha riferito che il figlio, rapito al festival Nova, è “attualmente sopraffatto dalla sua terribile esperienza di prigionia, non sa cosa fare e ha bisogno di molto aiuto”. E ancora: “È in preda alla depressione e avrà bisogno di cure. Stiamo appena iniziando a comprendere gli abusi che ha subito”.
OMRI MIRAN, UN TRATTAMENTO DI FAVORE PER LUI CHE SA CUCINARE
Omri Miran, 48 anni, anche lui rilasciato lunedì scorso, è stato detenuto in 23 luoghi diversi a Gaza, sia in superficie che nei tunnel: lo ha raccontato suo fratello Nadav al sito di notizie Ynet. Diversamente dagli altri ostaggi lui “sapeva esattamente che giorno era e da quanti giorni era in prigionia”. Miran probabilmente ha avuto un trattamento più favorevole perché “a volte cucinava per i suoi rapitori, e loro adoravano la sua cucina”, ha detto Nadav. E ancora: “Trascorreva del tempo giocando a carte con i rapitori”. Miran, rapito dal kibbutz Nahal Oz, lunedì scorso si è finalmente riunito alle sue figlie, di 4 e 2 anni, alla moglie e al padre.