di FILIPPO LIMONCELLI

La Calabria e la Campania insieme alla Guayana francese, guidano la classifica delle regioni europee con il più alto rischio di povertà o esclusione sociale, secondo i dati Eurostat 2024 diffusi in occasione della Giornata internazionale per l’eradicazione della povertà. Dopo la Guyana francese, che registra un tasso del 59,5%, la Calabria si posiziona al 48,8%, seguita da Melilla (44,5%) e Campania (43,5%).

Il Mezzogiorno italiano si conferma tra le aree più fragili del continente, con Sicilia (40,9%) e Puglia (37,7%) che superano di molto la media europea del 21%. In queste regioni, il disagio economico e sociale è più che doppio rispetto al resto dell’Unione, segnale di un divario strutturale tra Nord e Sud che continua a crescere nonostante gli sforzi di coesione comunitaria.

Un’Europa spaccata tra prosperità e disagio

Secondo Eurostat, oltre 93 milioni di cittadini europei vivono oggi in condizioni di vulnerabilità, pari a un quinto della popolazione Ue. Tra le 243 regioni analizzate, 93 superano la media comunitaria, evidenziando una netta frattura tra le zone più ricche del Nord e i territori più deboli del Sud e delle aree ultraperiferiche.

In 25 regioni europee, almeno un terzo della popolazione è a rischio, con picchi in Grecia, Bulgaria, Spagna e Italia. Tuttavia, emergono anche casi sorprendenti come Bruxelles e Brema, dove la povertà convive con un alto livello di sviluppo economico.

All’estremo opposto, spiccano i dati del Centro e Nord Europa: Bolzano guida la classifica con solo il 6,6% di persone a rischio, seguita da Bratislavskykraj in Slovacchia (8,6%) e Jihozapad in Cechia (8,8%).