Fagioli rossi (Depositphotos)

di CLAUDIA MONTANARI

A volte i migliori rimedi per la salute si trovano già nella nostra cucina. È il caso di un alimento tanto comune quanto straordinario, capace — secondo diversi studi clinici — di migliorare la glicemia, abbassare l’emoglobina glicata e ridurre il rischio di diabete di tipo 2.

Parliamo dei legumi: fagioli, ceci, lenticchie e piselli, protagonisti silenziosi della dieta mediterranea, tornano oggi al centro dell’attenzione scientifica come alleati naturali contro glicemia e colesterolo.

Non solo saziano e nutrono, ma aiutano concretamente a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, migliorando la sensibilità all’insulina e riducendo i picchi post-pasto.

Lo studio che lo conferma

Una ricerca pubblicata su JAMA Internal Medicine ha analizzato l’effetto di una dieta ricca di legumi su 121 persone con diabete di tipo 2.
Il gruppo che ha consumato almeno una tazza di legumi al giorno (circa 190 grammi) ha mostrato una riduzione media dell’emoglobina glicata (HbA1c) di 0,5% dopo tre mesi — un risultato migliore rispetto a chi seguiva una dieta con fibre di cereali integrali, che ha registrato un calo di appena 0,3%.
In più, la pressione arteriosa sistolica è diminuita di quasi 5 mmHg.

Il messaggio è chiaro: i legumi non solo aiutano a controllare la glicemia, ma migliorano anche la salute cardiovascolare.

Un’altra meta-analisi condotta su 18 studi clinici ha confermato questi dati: un consumo costante di legumi riduce in modo significativo la glicemia a digiuno e l’HbA1c, migliorando la risposta insulinica.
Infine, il grande studio PREDIMED — durato quattro anni su oltre 3.000 persone — ha evidenziato che chi consuma più legumi ha un rischio di sviluppare diabete inferiore del 35% rispetto a chi ne mangia pochi.

Perché i legumi sono così efficaci contro la glicemia

A rendere i legumi così preziosi è la loro combinazione unica di fibre, proteine vegetali e carboidrati complessi.
Le fibre solubili rallentano l’assorbimento degli zuccheri, evitando i picchi glicemici che si verificano dopo i pasti. Le proteine vegetali, invece, aiutano a mantenere la massa magra e aumentano il senso di sazietà, favorendo anche il controllo del peso.

Il loro indice glicemico è tra i più bassi tra gli alimenti a base di carboidrati, e questo li rende perfetti per chi soffre di diabete o insulino-resistenza.
Inoltre, i legumi contengono magnesio, potassio e polifenoli, sostanze che favoriscono la funzione insulinica e proteggono cuore e arterie.

È proprio questa combinazione che li rende un vero e proprio “farmaco naturale” capace di lavorare in modo sinergico sul metabolismo.

Benefici dimostrati su glicemia e colesterolo

Oltre a regolare lo zucchero nel sangue, i legumi aiutano anche a ridurre il colesterolo LDL (“cattivo”), proteggendo così il sistema cardiovascolare.
Le fibre viscose si legano al colesterolo a livello intestinale e ne riducono l’assorbimento, favorendo una pulizia naturale dei vasi sanguigni.

Uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition ha osservato che mangiare legumi almeno 4 volte a settimanapuò abbassare il colesterolo totale fino al 10% e migliorare il profilo lipidico generale.

Un effetto duplice quindi: meno glicemia, meno colesterolo, più salute per cuore e pancreas.

Come inserire i legumi nella dieta quotidiana

Il segreto è la costanza: non serve mangiarne grandi quantità, ma farlo ogni giorno. Ecco alcune idee per usarli in modo pratico e gustoso:

  • Colazione salata: una fetta di pane integrale con hummus di ceci e olio EVO.

  • Pranzo leggero: insalata di lenticchie con pomodorini, tonno e verdure di stagione.

  • Cena bilanciata: zuppa di fagioli o vellutata di piselli, con crostini di pane integrale.

  • Snack proteico: ceci tostati al forno con paprika o spezie.

L’ideale è consumare una porzione al giorno (circa 150-200 grammi di legumi cotti), alternando tra le diverse varietà per beneficiare di tutti i nutrienti.

Adatti a tutti, ma con qualche accorgimento

I legumi sono indicati per quasi tutti, ma chi non è abituato a mangiarli dovrebbe introdurli gradualmente per evitare gonfiore o fastidi intestinali.
È importante anche cuocerli bene (o preferire quelli già cotti e ben risciacquati) per eliminare sostanze che possono ridurre l’assorbimento di minerali.

Chi assume farmaci per il diabete dovrebbe parlarne con il medico: l’effetto ipoglicemizzante naturale dei legumi può richiedere piccoli aggiustamenti terapeutici.

Il parere degli esperti

Secondo il dottor Hassan Dashti, nutrizionista e biologo circadiano del Massachusetts General Hospital, “cambiare le abitudini alimentari con piccoli gesti quotidiani, come introdurre legumi a pranzo o a cena, può avere effetti concreti sulla glicemia, sulla pressione e sulla longevità”.

Anche la Società Italiana di Diabetologia (SID) raccomanda di consumare legumi almeno 3-4 volte a settimana, meglio se in sostituzione della carne rossa, per migliorare il profilo metabolico e ridurre il rischio di diabete e obesità.