Mentre al PalaDozza di Bologna si è alzata la palla a due per la partita di Eurolega fra la Virtus e il Maccabi Tel Aviv, nel centro della città è scoppiata la guerriglia: bombe carta, idranti, fumogeni, cassonetti e materiale dei cantieri per la costruzione del tram usati per costruire barricate.
È finita così la protesta palestinese che da una settimana ha provocato un durissimo scontro fra il Comune, che voleva rinviare o spostare la partita in un'altra zona della città e il Governo che, con il ministro Matteo Piantedosi, ha deciso che la partita si sarebbe comunque giocata.
Alcune migliaia di persone, almeno cinquemila, si sono radunate in piazza Maggiore per provare a dirigersi verso il PalaDozza, che dalla piazza principale della città dista poco più di un chilometro.
La zona intorno al Palazzetto dello Sport era circondata da un'ampia zona rossa che, fin dalle 13, ha permesso l'accesso solamente ai residenti e ai possessori di abbonamento o biglietto per poter assistere alla partita.
Il corteo è avanzato compatto fino all'imbocco di via Lame, una delle strade che conduce al PalaDozza dove era schierato il reparto di polizia: verso le 20, poco prima che cominciasse la partita, i manifestanti hanno cominciato a lanciare bombe carta, la polizia ha risposto azionando gli idranti. Non ci sono stati contatti o cariche, ma a quel punto la situazione è diventata molto caotica: il corteo si è diviso in vari tronconi, seguiti dalle forze dell'ordine.
La guerriglia è scoppiata in vari punti della città, con cassonetti dati alle fiamme e utilizzati per costruire barricate lungo le strade, insieme al materiale edile dei cantieri per la costruzioni del tram. Alcuni cantieri, quelli più vicini al PalaDozza, erano stati sgomberati dal Comune, ma in questo periodo Bologna ne è piena: da lì molti manifestanti hanno preso pietre, bastoni, barriere, perfino dei bagni chimici. Molti cassonetti sono stati dati alle fiamme. Sono state danneggiate numerose auto in sosta. La polizia ha usato gli idranti in numerose situazioni ed ha sparato lacrimogeni per disperdere i manifestanti e impedire che si avvicinassero al PalaDozza.
Di fatto una larga fetta del centro di Bologna si è trasformata in uno scenario di guerriglia urbana, proprio mentre al palazzetto dello sport la Virtus stava sfidando il Maccabi Tel Aviv in un clima surreale e con anche numerosi posti vuoti.
Anche perché l'accesso alla partita ha richiesto di presentarsi con ampio anticipo, dovendo anche passare attraverso il filtraggio messo in piedi da Questura e Prefettura. Ed è stata una serata di disagi anche per gli esercizi commerciali (quasi tutti chiusi) e per gli abitanti della zona: in molti, soprattutto studenti, hanno lamentato il fatto di non essere riusciti a tornare a casa, non essendo residenti a Bologna.
Una serata di guerriglia che, con la relativa conta dei danni, pare destinata a rinfocolare le polemiche, con feroci scambi di accuse soprattutto fra il Comune, che aveva chiesto di spostare la partita per ragioni di ordine pubblico e il governo.















