di PIERO BONITO OLIVA
ROMA – Arriva alla Camera il disegno di legge di Fratelli d’Italia che punta a riformare la gestione dei condomìni e apre un fronte immediato di polemica: in caso di morosità, il debito potrà essere richiesto anche ai condomini in regola con i pagamenti. La misura è contenuta nel testo depositato a prima firma Gardini e prevede che i creditori possano rivalersi sul conto corrente del condominio per l’intera somma dovuta e, se insufficiente, anche sui beni dei proprietari non morosi, in proporzione alla quota millesimale.
Secondo la norma proposta, dopo il tentativo infruttuoso di recuperare le somme dal moroso, la parte residua si trasferisce su chi ha già pagato regolarmente le proprie quote, che potrà poi esercitare un’azione di regresso nei confronti del debitore reale. È uno degli aspetti più controversi del ddl, che introduce anche nuove regole per accesso alla professione di amministratore, contabilità e sicurezza.
LAUREA OBBLIGATORIA
Il testo, composto da 17 articoli, prevede l’istituzione presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy di un albo per amministratori e revisori condominiali. Cambiano inoltre i requisiti per chi vuole svolgere la professione: non sarà più sufficiente il diploma, ma sarà necessaria una laurea (anche triennale) in discipline economiche, giuridiche o scientifiche-tecnologiche. Nel mirino c’è la figura dell’amministratore non professionista, definita nel ddl “anacronistica” rispetto alla complessità delle attività richieste.
NEI PALAZZI PIU’ GRANDI, REVISORE OBBLIGATORIO
Il provvedimento stabilisce inoltre che nei condomìni con più di 20 proprietari dovrà essere nominato un revisore condominiale certificato, indipendente e terzo, incaricato di verificare la contabilità e certificare i rendiconti. L’assemblea potrà provvedere con la stessa maggioranza prevista per la nomina dell’amministratore; in mancanza, sarà il giudice a decidere su richiesta di un condomino. L’incarico durerà due anni, senza rinnovo automatico
STOP AI PAGAMENTI IN CONTANTI
Un’altra novità riguarda i flussi finanziari: il ddl vieta l’uso del contante e impone che tutti i pagamenti e gli incassi transitino su un conto postale o bancario intestato al condominio, con l’obiettivo di aumentare trasparenza e controllo.
L’ITER PARLAMENTARE
Firmato da Gardini insieme ai deputati Montaruli, Osnato, Amich, Caretta, Colombo, De Corato, Giordano, Iaia, Marchetto Aliprandi e Polo, il testo apre ora il suo cammino parlamentare. Il confronto in Aula dirà se la riforma riuscirà a bilanciare le richieste di maggiore trasparenza, tutela e professionalità con le resistenze legate ai costi per famiglie e amministratori.
CONTE: PROPOSTA FDI ENNESIMO PASTICCIO MAGGIORANZA
“La brillante proposta di legge di Fratelli d’Italia sui condomini espone gli inquilini in linea coi pagamenti al rischio di dover pagare anche il conto degli inquilini morosi a fornitori e manutentori. Non solo. Fratelli d’Italia pretende la laurea per tutti gli amministratori di condominio. Sì, proprio così. Non basta che abbiano fatto formazione e vantino esperienza, vogliono che siano laureati. Ma allora chiediamo la laurea anche per i politici, per chi va in Parlamento, per i presidenti del Consiglio?”.
Lo scrive su Facebook il presidente del M5S, Giuseppe Conte.
“Suvvia. Quando si scrivono le proposte di legge ci vuole un po’ di buonsenso. Questo- prosegue Conte- è l’ennesimo pasticcio di questa maggioranza, e ora si sono messi pure a litigare. Anche alcuni giornalisti della loro area politica hanno ammesso che siamo di fronte a proposte irragionevoli. Si vogliono occupare di case e condomini? Tirino fuori il Piano casa da 15 miliardi annunciato da Meloni e Salvini da mesi e mesi anziché tagliare come hanno fatto in questi anni il Fondo affitti, il Fondo morosità incolpevole e ben 15 agevolazioni edilizie. Alla faccia della sacralità della casa”.














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