di ENRICO PIRONDINI
Scontro politico di fine anno. L’inchiesta shock di Genova – nove arresti, 25 indagati, 7 milioni di euro ad Hamas da tre società di beneficenza, smantellata la cellula guidata dal presidente dei Palestinesi, arresti anche a Bologna e Firenze , sequestri a Milano – tale inchiesta, dicevamo, suscita una valanga di polemiche. Due fronti per ora contrapposti: Palazzo Chigi e la maggioranza esultano soddisfatti. Pd e AVS invitano a “non speculare e a non screditare il mondo pro-Pal”. Sabato scorso a Milano il primo corteo di solidarietà con gli arrestati. Nelle carte c’è anche Shahin, l’imam di Torino liberato dai giudici.
Il ruolo centrale di Hannoun
Il presidente dei palestinesi è da 40 anni nel nostro Paese. Nato in Giordania 63 anni fa, architetto, Hannoun risiede a Genova ma va spesso a Milano: c’era anche sul palco del 25 aprile. Fondatore nel 1994 della Associazione Benefica a sostegno del popolo palestinese, a ottobre scorso aveva ricevuto il foglio di via da Milano per le dichiarazioni durante un corteo proPal. Per questo, come ha spiegato il ministro Piantedosi “era attentamente monitorato dalle autorità”. Il presidente Hannoun era anche nel mirino degli Usa. Il suo legale, Dario Rossi, non ci sta:” Si cerca un pretesto per metterlo a tacere. Da sei mesi si assiste a una campagna martellante, tutti i giorni, in Parlamento e su alcuni giornali. Era evidente che si volesse far calare il sipario su di lui”. Secondo la gip Silvia Campanini “da tempo Hannun aveva manifestato il progetto di trasferirsi in Turchia”. Ha aggiunto: “Il pericolo di fuga era concreto e attualissimo”.
I fiancheggiatori nel mirino
La galassia dei politici presunti fiancheggiatori che hanno frequentato Hannoun, è nutrita e variegata: dalla pentastellata Stefania Ascari passando per l’ex grillino Alessandro Di Battista, fino al leader di AVS Nicola Fratoianni. E poi il fedelissimo di Elly Schlein, il deputato toscano Marco Furfaro, l’ex presidente della Camera (2013-2018) Laura Boldrini e l’europarlamentare Cinquestelle Gaetano Pedulla’. Il campo largo è chiamato in causa e si annunciano battaglie nei prossimi giorni. Soprattutto la maggioranza vuole saperne di più delle missioni di taluni parlamentari avvenute in Libano, Turchia, Siria nei primi mesi del 2023.
Le reazioni all’inchiesta
Naturalmente la comunità ebraica italiana ha espresso la sua soddisfazione; stessa soddisfazione di Israele. Ha detto Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma: “È una notizia importante e motivo di sollievo l’arresto dei fiancheggiatori e finanziatori di Hamas in Italia. Erano anni che denunciavamo le collusioni di gruppi estremisti nel nostro Paese con il terrorismo. Ora è arrivato il momento che tutti riconoscano che senza i flussi milionari dall’estero, Italia compresa, non ci sarebbero stati il 7 ottobre e la guerra a Gaza”.















