Un’antica tradizione della terra di origine avrà spazio all’interno del Circolo Trentino di Montevideo. Stiamo parlando della “desmontegada”, la parola trentina che indica la più conosciuta transumanza, ovvero il rientro degli animali nelle stalle che scendono dalla montagna dopo il periodo estivo. Si tratta di un rito molto antico che è stato anche riconosciuto dall’Unesco nel 2019 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità e che tra le valli dolomitiche si vive in modo molto speciale: mucche, capre e cavalli vengono vengono addobbate con fiori e fiocchi colorati e sfilano per le vie dei borghi in festa prima di raggiungere le loro dimore invernali.

Una ricostruzione immaginaria di tutto questo si trova nel quadro di Mariela Zilli che è stato donato al Circolo Trentino uruguaiano trovandosi collocato all’interno della segreteria. “Questo quadro ha qualcosa di speciale e unico dato che tutti noi tutti noi formiamo parte dell’opera” ha affermato la presidente del Circolo Silvia Norbis ringraziando l’autrice durante la cerimonia organizzata venerdì sera per l’inaugurazione all’interno della sede che è stata riformata a fondo nell’ultimo anno e mezzo di pandemia. “Questa grande sfilata degli animali” -ha proseguito la presidente- “rappresenta una delle tradizioni montanari più belle e ci mostra allo stesso tempo l’orgoglio dei contadini nel celebrare questo antico rito”.

Come raccontato da Jorge Zas, coordinatore dei circoli trentini in Uruguay, l’idea iniziale del quadro “era sorta per la partecipazione a una mostra artistica che si sarebbe dovuta svolgere a Rivera ma che, purtroppo, a causa della pandemia si è dovuta sospendere. L’artista si è offerta allora di donarci questo meraviglioso regalo e per questo ne siamo profondamente grati. Lo spirito del quadro, d’altronde, rientra alla perfezione con i nostri obiettivi, ovvero quello di mantenere vive le tradizioni e la memoria delle nostre famiglie emigrate”.

“Ho voluto donare un pezzo del cuore a questa sede” ha commentato l’autrice, discendente di emigrati giuliani, Mariela Zilli Gente d’Italia al termine della cerimonia. “Conoscevo l’importanza di questa tradizione e ho pensato subito che poteva essere qualcosa di molto interessante. Mi sono ispirata ad alcune foto che avevo a casa e poi ho chiesto anche altri immagini ai soci del Circolo per poter creare questa scena”. “Nel quadro” -spiega la Zilli- “troviamo un villaggio immaginario, un posto unico che esiste solo nel cuore degli emigrati trentini in Uruguay rappresentanti insieme alle loro case e ai loro affetti durante questo bellissimo rituale”.