Abu Mazen quando incontrò Papa Francesco

"Hamas deve rinunciare al controllo di Gaza, tutte le fazioni della Striscia devono consegnare le armi all'Autorità nazionale palestinese", ha detto il presidente Abu Mazen nel suo discorso al vertice arabo di Baghdad chiedendo anche il rilascio di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco permanente.
Abu Mazen ha sottolineato la necessità di "consentire allo Stato di Palestina di assumersi le proprie responsabilità civili a Gaza", dichiarando la disponibilità dell'Anp a tenere elezioni il prossimo anno: "Stiamo procedendo con il processo di riforma delle istituzioni statali", ha detto.

Lo riferisce l'agenzia di stampa Wafa.

media palestinesi riferiscono che veicoli militari blindati israeliani stanno avanzando a sud-est di Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, sotto la protezione di un pesante fuoco di copertura: lo riporta Al Jazeera.

Il fuoco di artiglieria dell'Esercito israeliano (Idf) sta prendendo di mira le zone di Abu Holi, Abu al-Ajin e al-Jafarawi a est di Deir el-Balah.

Forti esplosioni sono state udite inoltre nella zona al-Qarara di Khan Younis, a sud della Striscia.

In un post pubblicato su X, il portavoce in lingua araba dell'Idf ha dichiarato che l'esercito sta aumentando la pressione militare su Hamas "dal cuore di Rafah e alle porte di Khan Younis". "Stiamo esercitando enormi pressioni su Hamas, da nord a sud, da sottoterra e dal cielo, e anche fuori dalla Striscia", si legge nel post.

Il portavoce ha aggiunto che "ogni luogo utilizzato da Hamas per scopi terroristici sarà trattato come l'area di Morag", riferendosi al corridoio strategico nel sud della Striscia di Gaza che l'Idf ha conquistato nelle scorse settimane. "Non ci fermeremo finché non riporteremo a casa gli ostaggi e non smantelleremo il regime terroristico di Hamas", conclude il messaggio.

L'Idf ha riferito inoltre di avere distrutto un'infrastruttura sotterranea strategica lunga circa due chilometri nel nord della Striscia di Gaza. Durante l'operazione sono stati uccisi decine di uomini armati. Le truppe hanno inoltre individuato pozzi di accesso, ordigni, lanciatori e altre armi di Hamas, tra cui razzi, granate e lanciagranate.

Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, afferma che 153 morti e 459 feriti sono arrivati negli ospedali della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi israeliani. Il bilancio complessivo delle vittime dal 7 ottobre 2023, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram, è salito a 53.272, mentre i feriti sono 120.673.

Almeno 115 palestinesi sono stati uccisi dall'alba di ieri in seguito agli attacchi dell'Esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza: lo riporta Al Jazeera all'indomani dell'avvio - la notte scorsa - della nuova offensiva con raid su vasta scala sul territorio. Secondo l'emittente tv, almeno 370 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani da domenica scorsa.

Secondo il direttore dell'ospedale indonesiano nel nord di Gaza, Marwan Al-Sultan, "da mezzanotte la struttura ha ricevuto 58 morti, mentre altre vittime sono sotto le macerie". "La situazione all'interno dell'ospedale è catastrofica", ha dichiarato, citato da Reuters sul suo sito web.

Sui social di Gaza, i residenti riferiscono che l'Idf ha distribuito in diverse zone volantini in lingua araba con un'illustrazione del Mar Rosso che si apre durante l'Esodo dall'Egitto, accompagnata dalla scritta: "Abitanti di Gaza, l'esercito israeliano sta arrivando". Questa mattina i media della Striscia hanno segnalato raid nelle aree della città di Gaza e di Khan Younis, e nei quartieri di Beit Lahia e Shuja'iyya.

"C'è un'apertura per le negoziazioni e la possibilità di interromperli in qualsiasi momento se ci fossero elementi che potrebbero far saltare l'accordo", riferisce una importante fonte della sicurezza israeliana a Channel 12. Intanto il team negoziale israeliano è ancora a Doha.

Fonti israeliane hanno dichiarato che Hamas si è riunito per la prima volta per discutere di un accordo, "perché pensa che ciò possa fermare l'offensiva
dell'Idf a Gaza", come riferisce Ynet. Le fonti hanno sottolineato che i negoziati non fermeranno l'operazione: "Non hanno molto tempo, hanno meno di 48 ore per prendere decisioni: o l'accordo o l'offensiva".

Un alto funzionario di Hamas, Taher al-Nono, ha confermato che l'organizzazione partecipa a un "nuovo ciclo di colloqui" sul cessate il fuoco in corso a Doha, in Qatar. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito. Secondo al-Nono, le parti stanno discutendo "di tutte le questioni, senza condizioni preliminari".

Finora Hamas aveva rifiutato di riprendere i negoziati prima della fine totale della guerra a Gaza, ha cambiato posizione dopo i pesanti bombardamenti nella
Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore.

"Hamas deve rinunciare al controllo di Gaza, tutte le fazioni della Striscia devono consegnare le armi all'Autorità nazionale palestinese", ha detto il presidente dell'Anp Abu Mazen nel suo discorso al vertice arabo di Baghdad chiedendo anche il rilascio di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco permanente.

Abu Mazen ha sottolineato la necessità di "consentire allo Stato di Palestina di assumersi le proprie responsabilità civili a Gaza", dichiarando la disponibilità dell'Anp a tenere elezioni il prossimo anno: "Stiamo procedendo con il processo di riforma delle istituzioni statali", ha detto.

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato in una nota del suo ufficio che la delegazione di Hamas a Doha ha annunciato la ripresa dei negoziati sull'accordo per la liberazione degli ostaggi. La dichiarazione riferisce che, con l'avvio dell'operazione 'Carri di Gedeone' condotta dall'Idf nella Striscia di Gaza, la delegazione di Hamas ha annunciato un ritorno ai negoziati, "in contrasto con la posizione recalcitrante assunta fino a quel momento".

"Mentre si cerca di raggiungere la pace in tante parti del mondo con focolai in Ucraina, Libia e Medio Oriente, non vorremmo più vedere soffrire la popolazione palestinese: basta attacchi, arriviamo al cessate il fuoco. Liberiamo gli ostaggi ma lasciamo stare il popolo che è stato vittima di Hamas che ha dato vita a questa guerra, ma dobbiamo dire al governo israeliano: basta, la reazione c'è stata, garantite la vostra indipendenza e la vostra sicurezza ma arriviamo alla pace. Lo stesso lo stiamo facendo in Ucraina". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando di Gaza a Noto.

Idf, eliminato un comandante di Hezbollah nel sud del Libano

Il portavoce dell'Idf ha dichiarato che l'esercito israeliano ha colpito e ucciso un comandante di Hezbollah nell'area di Balat al-Jammamij, nel sud del Libano. Secondo l'esercito, il comandante era coinvolto nei tentativi di ricostruire infrastrutture operative dell'organizzazione sciita finanziata dall'Iran.

Tajani: 'La reazione c'è stata, basta attacchi di Israele a Gaza'

"Mentre si cerca di raggiungere la pace in tante parti del mondo con focolai in Ucraina, Libia e Medio Oriente, non vorremmo più vedere soffrire la popolazione palestinese: basta attacchi, arriviamo al cessate il fuoco. Liberiamo gli ostaggi ma lasciamo stare il popolo che è stato vittima di Hamas che ha dato vita a questa guerra, ma dobbiamo dire al governo israeliano: basta, la reazione c'è stata, garantite la vostra indipendenza e la vostra sicurezza ma arriviamo alla pace. Lo stesso lo stiamo facendo in Ucraina". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando di Gaza a Noto.

Guterres, 'serve cessate il fuoco permanente a Gaza'

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto oggi da Baghdad un "cessate il fuoco permanente" a Gaza. "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco permanente, ora", ha detto Guterres ai leader riuniti nella capitale dell'Iraq per un vertice della Lega Araba. "Sono allarmato dai piani di Israele di espandere le operazioni terrestri e altro ancora", ha aggiunto.

"La situazione dei palestinesi a Gaza è indescrivibile, oltremodo atroce e disumana", ha affermato ancora su X Guterres. "Una politica di assedio e fame è una parodia del diritto internazionale. Il blocco degli aiuti umanitari deve cessare immediatamente". "Questo è il momento di fare chiarezza morale e di agire", ha concluso Guterres.