Manifestanti coinvolti nelle tensioni al corteo Pro Pal in corso a Udine hanno sollevato transenne per colpire i blindati della polizia.

Le forze dell'ordine in tenuta anti sommossa con manganello e scudo hanno risposto respingendoli. Sono stati lanciati anche lacrimogeni.
Le tensioni si stanno verificando in via della Vittoria.
Fino a ora il corteo si era svolto pacificamente e la maggior dei manifestanti è rimasta in piazza Primo maggio, punto di arrivo del corteo.

Giunti in piazza primo Maggio a Udine, punto di arrivo del corteo pro Pal, una parte dei manifestanti ha tentato di sfondare il cordone di polizia per andare oltre con l'intenzione di raggiungere lo stadio. Una volta respinti, i manifestanti si sono diretti verso un altro possibile varco. Contro la polizia vengono lanciati petardi. Le forze dell'ordine stanno rispondendo con un cordone di agenti in tenuta antisommossa e gli idranti.

"Israele non si doveva giocare". Le parole vengono scandite al megafono, ancora prima che il corteo pro Pal lungo le vie di Udine abbia ufficialmente inizio. Sono migliaia i manifestanti che oggi hanno affollato il centro città, provenienti anche da fuori regione, per dire "no" al match valevole per la qualificazione ai Mondiali, che si disputerà stasera allo stadio Friuli. Imponente la macchina della sicurezza attivata, in centro come allo stadio, dove i controlli, per chi ha comprato un biglietto per assistere alla partita, sono rigorosi.

La città è blindata da ore. Negozi e bar sono rimasti chiusi, poche le persone che nel pomeriggio passeggiavano lungo la centralissima via Mercatovecchio. Una prima stima della Questura parla di 5mila partecipanti al corteo che, partito con un po' di ritardo da piazza della Repubblica per fare in modo che tutti arrivassero, dovrebbe concludersi a piazza Primo Maggio, a una notevole distanza dallo stadio. I manifestanti, dal canto loro, confermano le attese della vigilia: a sfilare sono 10mila persone. Il corteo è promosso dal Comitato per la Palestina di Udine, che lo apre, con l'adesione di oltre 350 realtà. Numerose le forze dell'ordine che lo scortano a piedi e con mezzi. Presidi e proteste sono in programma anche in altre città d'Italia, da Bari ad Ascoli Piceno, tutti uniti dallo slogan "Cartellini rossi contro Israele".