"Tra denunce di appalti su misura, mala-politica e accordi con i clan, nessuno più si chiede dove stiano finendo i fanghi della depurazione". A dirlo è il senatore Vincenzo D'Anna, presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi. "La Campania vive in uno stato di continua emergenza - aggiunge - Quasi una guerra fatta di sofferenza, morte, rassegnazione, ma soprattutto di mistificazioni della realtà e alcune volte di omissioni e interessi privati. In questo caotico contesto finora nessuno si è chiesto dove stiano finendo le circa 350mila tonnellate di fanghi della depurazione, prodotte ogni anno nella nostra regione, da impianti chimici mai messi a norma nonostante i cospicui finanziamenti disponibili. "Fanghi - denuncia ancora D'Anna - che, con il loro altissimo carico tossico, finiscono per essere smaltiti 'tal quale' direttamente nei Regi Lagni o addirittura in mare, nelle acque dei litorali Flegreo e Domizio. Con quali effetti e ricadute sull'ambiente, questo è facilmente immaginabile".

REGIONE DISINNESCHI BOMBA ECOLOGICA
"In questi anni - conclude D'Anna - si è parlato prevalentemente di inceneritori e raccolta differenziata, ecoballe e incendi e mai dei fanghi e degli altri prodotti di risulta che sono ancora più tossici a causa dell'elevata concentrazione di inquinanti in essi contenuti. Sollecitiamo i vertici della Regione a disinnescare questa 'bomba ecologica' che, in uno con l'inquinamento derivante dalla 'Terra dei fuochi', fa della Campania un ricettacolo di sostanze tossiche e nocive per la salute dei cittadini".