Sembra ieri ma non lo è: il ’68 ha certamente cambiato il mondo ma ora diventa storia. Nel cinquantesimo anniversario delle rivolte del’68 in Europa si susseguono diverse iniziative celebrative. Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma ha chiuso i battenti da poco la mostra “E’ solo un inizio, 1968” ed ecco che nella capitale apre una seconda importante esposizione: “Dreamers, 1968: come eravamo, come saremo” : una iniziativa di Agi Agenzia che ricostruisce l’archivio storico di quell’anno al Museo di Roma in Trastevere dal 5 maggio al 2 settembre 2018.

Un anno particolare raccontato da 178 immagini e 15 filmati costruiscono più di 210 minuti della nostra storia di cui 12 minuti inediti; 40 prime pagine di quotidiani e riviste riprese dalle più importanti testate nazionali; e inoltre una ricercata selezione di memorabilia: un juke boxe, un ciclostile, una macchina da scrivere Valentine, la Coppa originale vinta dalla Nazionale italiana ai Campionati Europei, la maglia della nazionale italiana indossata da Tarcisio Burgnich durante la finale con la Jugoslavia, la fiaccola delle Olimpiadi di Città del Messico.

La mostra su quell’anno di svolta, che ha segnato intere generazioni, è stata presentata ieri alla Sala Stampa Estera da Riccardo Luna, direttore dell’Agi. Nell’ambito della mostra il pubblico sarà coinvolto in prima persona attraverso un’attività social per condividere la foto preferita del ’68, inviandola ad AGI utilizzando l’hashtag #ilmio68; le foto inviate saranno proiettate a turno su un monitor a fine mostra, nel quale si snoderà così un racconto parallelo, un mosaico di storie di quell’anno che crescerà nel corso dei mesi.

Oltre all’esposizione è previsto un ciclo di eventi e incontri estivi, che si svolgeranno nel Chiostro del Museo, dedicati ai principali momenti musicali, sportivi, politici, culturali e cinematografici che hanno caratterizzato l’Italia nel 1968. La mostra è organizzata da Roma Capitale, dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali e con il patrocinio del Miur. In esposizione non solo le foto dell’Agi ma anche quelle provenienti dall’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico, Afp, Agence France-Presse, Rai Teche e Ansa.

“Questa non è una mostra sul passato - scrive nel catalogo Riccardo Luna -ma sul futuro. Sul futuro che sognava l’ultima generazione che non ha avuto paura di cambiare tutto per rendere il mondo migliore. Che si è emozionata e mobilitata per guerre lontane; che ha sentito come proprie ingiustizie subite da altri; che ha fatto errori, certo, ha sbagliato, si è illusa, è caduta, ma ha creduto, o meglio, ha capito che la vera felicità non può essere solo un fatto individuale ma collettivo, perché se il tuo vicino soffre non puoi non soffrire anche tu. Nessuno si salva da solo".

Ma non solo Italia nella mostra anche i grandi eventi del ’68: le parole di Martin Luther King e Bob Kennedy, la guerra del Vietnam, la segregazione razziale negli USA, la presidenza di Nixon, la fine della Primavera di Praga, la Grecia dei colonnelli e il maggio francese.

Marco Ferrari