Finale col botto al G7 in Canada. "Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale", ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo due giorni di trattative ad alta tensione, l'inquilino della Casa Bianca ha ritirato la firma del documento congiunto definendo il premier canadese Justin Trudeau "un disonesto e un debole". "Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare", è la frase pronunciata da Trudeau che ha fatto infuriare Trump.

RINNOVATA MINACCIA DI GUERRA COMMERCIALE
Il vertice si è dunque concluso con una rinnovata minaccia di guerra commerciale globale. Donald Trump tira in ballo i "dazi sulle auto che invadono il mercato americano". In viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong Un, il presidente degli Stati Uniti posta su Twitter l'annuncio shock: gli Usa non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. La rottura con gli alleati potrebbe avere conseguenze imprevedibili.

LE CRITICHE DEL CANADA AI DAZI USA
Il premier del Canada, Justin Trudeau, in conferenza stampa a Charlevouix, ha criticato i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump contro Canada, Messico ed Europa. Tariffe che il premier Trudeau definisce "un insulto" per i canadesi, perché motivate dal presidente Usa con ragioni di "sicurezza nazionale". "Ho detto direttamente al presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Usa vadano avanti con tariffe significative contro la nostra industria dell'acciaio e dell'alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza nazionale", ha affermato Trudeau.