La prima vera spaccatura del governo si consuma sulla Tav, la linea ad alta velocità Torino-Lione da sempre oggetto di contestazioni e dure polemiche, dentro e fuori gli ambienti politici. E' di pochi giorni fa, d'altronde, la notizia dell'ennesima manifestazione di protesta, organizzata dal movimento No Tav, con un fitto lancio di petardi contro il cantiere di Chiomonte in Val di Susa.

IL M5S DICE NO, LA LEGA NON MOLLA
Se il Movimento Cinque Stelle non vuole l'infrastruttura, con il ministro Danilo Toninelli che parla di opera "costosa e impattante", la Lega, all'opposto, si dice convinta della sua importanza. "La Tav non si ferma. Occorre andare avanti e non tornare indietro" ha detto il leader (e ministro dell'Interno) del Carroccio Matteo Salvini. Una presa di posizione, quella del vicepremier, giunta subito dopo l'indiscrezione che voleva il premier Giuseppe Conte pronto a fermare i cantieri accontentando, in tal senso, Luigi Di Maio.

IL PREMIER: "NESSUNA DECISIONE PRESA"
Solo un'indiscrezione, occorre ribadirlo, circolata su alcuni quotidiani che parlavano di una decisa frenata da parte di Palazzo Chigi sui lavori per la Torino-Lione. Una mossa prontamente smentita dal presidente del Consiglio. Il quale avrebbe fatto sapere che il dossier relativo alla Tav al momento non è ancora giunto sul suo tavolo, e che dunque nessuna decisione è stata ancora presa e soprattutto non ci sono state valutazioni al riguardo.

DOSSIER ANCORA IN FASE ISTRUTTORIA
Il dossier, è stata la precisazione, è in fase istruttoria presso il ministro competente Toninelli, il quale è impegnato in una valutazione costi-benefici che poi sarà sottoposta e condivisa con il presidente del consiglio e con l'intero governo. Ad ogni modo la soluzione sarà in linea con quella contenuta nel contratto di Governo.

SALVINI "CONTRO" TONINELLI
La Tav è un'opera "che abbiamo ereditato. Quando è nata, se ci fosse stato il M5S al governo, non sarebbe mai stata concepita in questa maniera, così impattante, così costosa" ha sentenziato Toninelli. Ma Salvini da quest'orecchio non ci sente: "L'opera serve e se per caso da un'analisi attualizzata del 2018 non serve, costa di più bloccarla che non proseguirla? Questo è il ragionamento che varrà su tutto, analisi costi benefici, la Tav, la Tap, la Pedemontana, Terzo Valico. Questo c'è scritto e questo faremo".

"ARRESTEREMO CHI LANCIA I SASSI"
"C'è l'analisi costi-benefici, non è che faccio pagare agli italiani miliardi", ha aggiunto Salvini. E a scanso di equivoci il ministro dell'Interno ha avvisato: "La polizia continuerà ad arrestare chi lancia sassi contro i lavoratori".

LA TAV NEL CONTRATTO DI GOVERNO
In ogni caso, con riguardo alla linea Alta velocità Torino-Lione, il contratto di governo giallo-verde prevede l'impegno a "ridiscutere il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia".

IL PROGETTO DELLA NUOVA TORINO-LIONE
La nuova Torino-Lione fa parte di una rete di 5.000 nuovi chilometri di ferrovie per il trasporto delle merci. - Il tratto internazionale va da St.Jean de Maurienne, in Francia, a Bussoleno, in Valle di Susa ed è lungo 65 chilometri, compresi i 57 chilometri del tunnel di base (45 in Francia e 12 in Italia). Sarà realizzata in 10 anni. L'entrata in servizio e' prevista nel 2029. - Il costo preventivato dell'opera, i cui lavori dovrebbero cominciare a inizio 2019, e' di 8,6 miliardi di euro: l'Unione Europea ha concesso la quota massima di finanziamento possibile, il 40%; l'Italia spenderà quindi 2,9 miliardi, la Francia 2,1.

GELMINI CONTRO L'ESECUTIVO
Le differenti posizioni tra M5S e Lega, com'era prevedibile, hanno scatenato il fuoco di fila delle opposizioni. Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ha parlato di "caos totale nel governo sulla Tav". "Giuseppe Conte - ha spiegato la parlamentare azzurra - dice no, Matteo Salvini dice sì. Qual è la linea dell'esecutivo gialloverde? Basta prese in giro, basta con il tergiversare di Danilo Toninelli e Luigi Di Maio. Per Forza Italia le infrastrutture sono fondamentali per il Paese".

ASTORRE: "DA M5S E LEGA SPETTACOLO VERGOGNOSO"
"Siamo di nuovo alle prese con le divisioni del governo. Sulla Tav Conte dice no mentre Salvini è favorevole. Noi riteniamo la Tav necessaria, come tutte le infrastrutture che favoriscono lo sviluppo e la crescita del Paese. Ma Lega e Cinquestelle continuano a litigare su tutto, dando uno spettacolo vergognoso, come sui diritti delle Coppie gay e sul Dl Dignità. Gli italiani non ne possono più" ha dichiarato, dal canto suo, il senatore del Pd Bruno Astorre, segretario della Commissione Lavori Pubblici.

MARTINA:"FOLLIA DEL GOVERNO"
"Due miliardi di euro di penali, il blocco di finanziamenti Ue, 4 mila posti di lavoro a rischio. La follia del governo di bloccare la Torino-Lione la pagherà un paese intero" ha detto il segretario del Pd Maurizio Martina.

INDUSTRIALI TORINO: "STOP E' AUTOLESIONISMO"
"Siamo allibiti di fronte al valzer di posizioni in merito al futuro della Tav che ha avuto luogo in questi giorni, portato avanti dagli esponenti dell'esecutivo. Siamo fortemente preoccupati dall'inquietante piega che sta prendendo la situazione". Così il presidente degli industriali torinesi Dario Gallina, secondo cui "bloccare la Tav per il nostro territorio e il nostro Paese sarebbe una disgrazia, un gesto autolesionistico che condurrebbe a un progressivo e inevitabile isolamento del Nord Ovest, a sostenere dei costi scandalosi in quanto inutili, oltre che a una sempre più drammatica perdita di credibilità a livello internazionale".

CHIAMPARINO: "GOVERNO GIOCA CONTRO IL PIEMONTE"
Non da meno è apparso il presidente della giunta regionale del Piemonte Sergio Chiamparino secondo il quale occorre "bloccare questa deriva anti-piemontese e contraria agli interessi del Nord-Ovest e dell'intero Paese". "Convocherò entro settembre un incontro di tutte le rappresentanze economiche, sociali, istituzionali e politiche per far risuonare chiare e forti voci della società piemontese a favore dell'opera. E' indispensabile un moto d'orgoglio che impedisca che la nostra regione venga messa ai margini".

"SE LA BLOCCANO, A RISCHIO TERZO VALICO"
L'appello di Chiamparino è stato rivolto anche ai governatori di Liguria e Lombardia. "Mi permetto anche di dire ai colleghi e amici Giovanni Toti e Attilio Fontana che se si dovesse mai davvero bloccare il collegamento Torino-Lyon, anche le altre grandi opere, a cominciare dal Terzo Valico, sarebbero da rivedere - ha rilanciato il governatore del Piemonte -, perché verrebbe meno la forza della piattaforma logistica del Nord-Ovest. Chiedo dunque anche a loro un pronunciamento netto". "Nel frattempo sto sviluppando i rapporti con le autorità francesi per consolidare le relazioni economiche con tutta quella parte d'Europa che al Governo sembra interessare poco - ha sottolineato Chiamparino -. Mi auguro che, sulla scorta di quanto dichiarato da Matteo Salvini, i leghisti - che nel loro programma elettorale avevano il completamento del Tav - insorgano per bloccare questa deriva anti-piemontese e contraria agli interessi del Nord-Ovest e dell'intero Paese".