Per la prima volta il cervello umano è riuscito a percepire una mano artificiale come se fosse la propria, grazie ad una tecnica innovativa che lo 'inganna' combinando insieme la stimolazione visiva e tattile con la realtà virtuale.

Il risultato, provato su due pazienti presso il Policlinico Gemelli di Roma, si deve alla collaborazione del Politecnico di Losanna e la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, ed è descritto sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry.

I ricercatori hanno lavorato per riprodurre in modo simultaneo nei pazienti le sensazioni indotte dalla vista e dal tatto quando si vede e si prende un oggetto, in modo che il loro cervello finisse per sentire la protesi come se fosse sua.

"Abbiamo stimolato con il tatto un nervo periferico della parte amputata - spiega il coordinatore della ricerca Silvestro Micera, che lavora fra i due istituti - in modo da dargli l'informazione tattile e fargliela sentire al dito della mano fantasma". Nello stesso tempo i due pazienti indossavano degli occhiali da realtà virtuale, che gli mostravano il dito della mano della protesi che si illuminava proprio nello stesso momento in cui gli era dato lo stimolo tattile.