Negli ultimi tempi due grandi temi latinoamericani, con elementi in comune, hanno occupato le prime pagine di tutti i media. L’Argentina, con i quaderni dei kirchneristi, le valigie piene di dollari, la “Rosadita” da una parte e la dittatura venezuelana dall’altra.

Nelle due vicende, in ogni caso, ci sono grossi bracci di ferro che, a livello opinione pubblica, si sono sbilanciati per la conferma della famiglia Kirchner a capo di una grande organizzazione criminale e Maduro come il sanguinario dittatore, ma, con sforzo, appoggio politico ed economico vi sono persone, paesi, movimenti e partiti politici che difendono Cristina Kirchner e Nicolás Maduro.

Anche se Cristina Kirchner si sta salvando, per ora, per via dell’immunità parlamentare, le lunghissime indagini portate avanti dalla stampa anti-kirchner, la Giustizia ed i pentiti, non hanno dato i risultati attesi dai milioni di oppositori alla famiglia K. Anche se è indubbia l’enorme manovra di furti, mazzette ecc., di numerosi collaboratori degli ex presidenti argentini Nestor e Cristina, ancora, nessun GIP ha potuto dimostrare che lei sia stata una complice e gli avvocati difensori continuano a dimostrare che le prove per portarla in prigione, sono insufficienti.

Nessuno può sostenere che oggi, Mauricio Macri, stia controllando la giustizia, meno se è contro i suoi interessi e a pochi mesi dalle elezioni presidenziali, le inchieste danno favorita la “supposta” delinquente Cristina anche se di un risicato margine.

Sulla sponda del Venezuela, a poche ore dall’ultimatum di Trump e Guaidó che vogliono far entrare cibo e medicine dalla Colombia, Russia, Cina ed una piccola combriccola di “soci” di Maduro, si allineano con la “supposta” dittatura. Ci si mette anche il famosissimo e polemico cantante di Pink Floid, Roger Waters che giura e spergiura che Maduro ha ragione, che si tratta di mille scuse da parte dell’opposizione interna, l’impellente necessità degli USA di dominare la riserva petrolifera più grande del mondo e sostiene che in Venezuela è tutto a posto, non c’é povertà, non ci sono problemi interni, non portano in prigione l’opposizione politica e che si tratta semplicemente di una grande manovra contro la Democrazia.

La lotta a morte che, tutti sappiamo, si trova sui piccoli schermi dei nostri telefonini, dovrebbe avere una svolta sabato prossimo, quando Guaidó vuol fare entrare l’aiuto umanitario, mentre, secondo Maduro, la combriccola e Roger Waters, stiamo davanti ad un cavallo di Troia e che, dietro le medicine ed il cibo, si nascondebbe un’invasione militare.

La situazione è tesa, ci sono armi e possibili massacri sull’orizzonte, ma, in ogni caso, ci sono ancora spiragli aperti da parte di persone, paesi e movimenti influenti a livello mondiale che vogliono dimostrare che Cristina Kirchner non sapeva niente di ciò che rubavano i suoi collaboratori e che Maduro è un angioletto circondato dall’impero del male. Insomma, restano poche ore.....la speranza è che non ci sia un vero e proprio bagno di sangue, ma gli spiragli di bugie sono ancora aperti.

Stefano Casini