Prove tecniche di listone unico a sinistra, in vista delle Europee del 26 maggio. Più facile a dirsi che a farsi, viste anche le posizioni assunte sul nodo Tav. In casa Pd, si sta valutando come stringere alleanze per presentarsi in forma "allargata" all'appuntamento con le urne. E soprattutto chi eventualmente coinvolgere. Il neo segretario dem, Nicola Zingaretti, ha raccolto le aperture di Carlo Calenda, sostenitore di un "Fronte Repubblicano" e della piattaforma "Siamo europei", e di Giuliano Pisapia, già leader di Campo progressista. Il primo, su Twitter, ha scritto: "Si avvicinano le elezioni nazionali, quelle europee sono dietro l'angolo. Umile suggerimento: facciamo subito un incontro Benedetto Della Vedova, Nicola Zingaretti, Federico Pizzarotti, Volt Italia per decidere insieme come presentarci?". L'ex sindaco di Milano, dal canto suo, ha invece spiegato: "Non cerco ruoli, lo farò solo se sarà utile ad allargare il campo delle alleanze". Insomma, a parole, tutti sembrano pronti a sedersi a un tavolo". Tuttavia, l'idea di mettere in piedi un listone unico sembra incontrare non pochi ostacoli, e la pista più accreditata sembra essere quella delle tre liste separate. La prima è quella che comprende l'anima radicale di +Europa, guidata da Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, contraria all'accordo con i dem perché penalizzata dal meccanismo delle preferenze.

"Mi ha fatto piacere parlare con Zingaretti dei temi europei - ha commentato l'ex ministra - però sarà l'incontro ufficiale a entrare nel merito". Per la lista "+Europa" resta in ogni caso il rischio dello sbarramento del 4% prevista dalla legge elettorale, necessaria per entrare tra i banchi del Parlamento di Bruxelles.

Spazio poi a "Italia in Comune" dell'ex pentastellato Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, che ha già intrapreso un percorso a braccetto con i Verdi con l'intento di partecipare al voto con il proprio simbolo. Una scelta, quella dell'ex sindaco grillino, che mira a puntare tutto sulla propria identità piuttosto che su un listone unico sotto l'ombrello dei dem. La Federazione dei Verdi e il movimento civico di Pizzarotti hanno strizzato l'occhio a "Possibile" dell'ex Pd Pippo Civati, che alle politiche del 2018 ha invece condiviso il progetto di "Liberi e Uguali", salvo poi constatarne il fallimento all'indomani del voto.

Infine Leu. "Siamo autonomi rispetto al Pd, ma pronti a fare la nostra parte per una lista unitaria alle Europee insieme a Zingaretti", ha detto Roberto Speranza, parlamentare di "Articolo 1" e tra i fondatori di Liberi e Uguali, tendendo la mano al neo segretario del principale partito di opposizione. A una condizione, però, precisata a chiare lettere dal diretto interessato: "nessuno di noi ha intenzione di rientrare nel Pd". Tuttavia, ci ha tenuto ancora a ribadire l'ex esponente dei dem "siamo consapevoli che oggi c'è un nuovo segretario che volta pagina rispetto al passato riconoscendo alcuni errori". Così, per Roberto Speranza "è più facile ricostruire una alternativa alle destre".