Caro Direttore,

dopo aver letto un mini articolo delle prestigiose Agenzia Stampa AISE e INFORM sulla Festa VIP - privata, a invito - dell’Ambasciata d’Italia di Montevideo in occasione delle festività del 2 Giugno, mi ha profondamente colpito che, forse per via della presenza delle circa 200 persone, non ho potuto incontrare i giornalisti dell’AISE e di Inform invitati.

Neanche sapevo che fossero venuti in Uruguay per coprire tale evento!! Sicuramente hanno calcolato male e non conoscono né autorità locali, né comunità, dato che, l’autorità più importante giunta all’Hotel del Prado (negli anni precedente a questo ambasciatore veniva il Presidente della Repubblica e tutto il gabinetto) è stato il Sindaco della capitale recentemente assunto che sostituisce Daniel Martinez in piena campagna elettorale.

Qualche (scarsissimo) parlamentare di origine italiana e non tutti i funzionari del Consolato e Ambasciata, né la Scuola Italiana con i suoi dirigenti, associazioni, buona parte del COMITES e tanti discendenti. Conosciamo da tempo le "veline" che si possono inviare a qualche agenzia stampa, ma ciò che mi colpisce è che l’apoteosico articolo- uguale in tutte e due agenzie - con 350 presenti alla festa più 800 al Concerto del Ball Room del Radison, si scontrano francamente con la realtà di chi era presente.

Non entrano tante persone nella sala dell’Albergo VIP del centro di Montevideo, ma soprattutto, a livello di opinione pubblica, praticamente nessun mezzo stampa è venuto alla festa e pochissimi (eccetto qualche rivista specializzata del jet set) hanno parlato del nostro 2 Giugno. Forse l’AISE e Inform neanche sanno che, da vari anni, i rapporti fra Italia e Uruguay sono talmente formali che, se non fosse stato per le idee portate avanti dal precedente COMITES che ha organizzato una bellissima festa al Palacio Legislativo più una Giornata degli Italiani al LATU, la mancanza quasi totale di figure governative, potrebbe far anche pensare a qualche problema diplomatico, anche se, francamente, crediamo non esista.

Forse qualcuno ha cercato di rispondere a quel "2 giugno da dimenticare", da me scritto, ma certamente, l’Italia, in Uruguay non esisterebbe proprio, se non fosse per le nostre associazioni, alcuni enti, la volontà di alcuni sacerdoti, qualcosa del COMITES e CGIE, un gruppo di connazionali e, ovviamente, GENTE D’ITALIA.

Stefano Casini