E' ancora nella acque di Lampedusa la nave dell'Ong spagnola Open Arms con a bordo oltre 130 migranti che hanno così trascorso la quindicesima notte in mare dopo essere stati salvati nel Mediterraneo.

NAVE "GUARDATA A VISTA"
Al momento, l'imbarcazione è ferma  nella zona di Cala Francese, a un tiro di schioppo dall'entrata del porto. Diverse motovedette della Finanza e della Capitaneria di porto stanno monitorando i suoi movimenti, dopo che il Tar del Lazio ha accolto un ricorso sospendendo il divieto di ingresso nelle acque italiane disposto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini.

IL NO DEL VIMINALE ALLO SBARCO
Dopo la decisione del tribunale amministrativo, il titolare del Viminale ha rinnovato il provvedimento di divieto d'ingresso annunciando ricorso e ribadendo il proprio "no" alla sbarco dei migranti. Ma nelle stesse ore il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha inviato le navi della marina per scortare l'imbarcazione fino a Lampedusa, aprendo un nuovo scontro all'interno del governo.

BOTTA E RISPOSTA TRA CONTE E SALVINI
Lo stesso premier Giuseppe Conte ha scritto una lettera aperta al ministro Salvini, accusandolo di "sleale collaborazione", di "slabbrature" e di "strappi istituzionali", determinati dalla "ossessiva concentrazione nell'affrontare il tema dell'immigrazione riducendolo alla formula porti chiusi". Accuse rispedite al mittente dal leader del Carroccio, il quale ha subito risposto piccato: "se qualcuno è nostalgico dei 200mila sbarchi e del Pd, lo dica".

LA ONG: QUANTA CRUDELTA'
Nella notte sono state evacuate tre persone mentre altre 9 persone sono state accompagnate sull'isola di Lampedusa nella tarda serata di ieri, per motivi medici. "Cosa aspettano ad autorizzare lo sbarco di tutte le persone, che l'emergenza medica diventi insostenibile? Quanta crudeltà", twitta l'Ong.

MIGRANTE DEL MALI CON IL TIMPANO PERFORATO
Tra quanti sono stati sbarcati, rende noto l'Ong, c'è un migrante del Mali che era stato inizialmente ricoverato al pronto soccorso per un timpano perforato. Soltanto all'alba, l'uomo è stato dimesso, "ma necessita - secondo quanto dicono dal Poliambulatorio - di controlli più approfonditi da svolgersi in una struttura più adeguata".

SBARCATO LIBICO CON I PIEDI PERFORATI DA FERITE ARMA DA FUOCO
A terra è sceso anche un libico che ha i piedi perforati da ferite ferite d'arma da fuoco "che hanno bisogno di cure specialistiche", e infine un migrante che ha una cisti che deve essere asportata.