Mes, meccanismo europeo stabilità, detto anche un po’ pomposamente fondo salva Stati. C’è da diverso tempo ed è una specie di cassa comune, il concetto è quello. Cassa comune non enorme, decine e non centinaia di miliardi di euro che gli Stati della Ue mettono appunto in cassa come riserva. Riserva di miliardi da prestare a tasso zero o comunque da usare come trasfusione di urgenza quando qualcuno non ha più liquido nelle vene della finanza e del credito. Come ogni cassa comune il Mes ha delle regole di accesso e d’uso. Succede anche con le casse comuni delle gite scolastiche o con le casse comuni condominiali, non si vede perché non dovrebbe succedere anche al Mes di avere delle regole. Alcune di queste regole, dopo pubblica trattativa e dibattito tra governi, dovrebbero cambiare nel 2020. Alcuni in Italia chiamano questo cambio di regole "tradimento degli italiani".

Ma la questione non è nelle regole, quali che esse siano. La questione è che se non ti piace e non vuoi la cassa comune allora non c’è regola che ti possa piacere. Che le cose stiano così e non altrimenti lo confessa con candore il sito ufficiale e la dichiarazione ufficiale di M5S: "Nonostante la nostra contrarietà ai principi del MES…". Contrarietà ai principi è l’incipit, la premessa, il chiodo cui M5S appende i suoi ragionamenti, comportamenti, umori. M5S è una forza politica e in movimento d’opinione nati e cresciuti alla scuola del rifiuto del cosiddetto vincolo esterno. Di questo rifiuto M5S si è nutrito fin dalla sua tenera età e quindi con coerenza oggi confessa la "contrarietà ai principi del MeS". Contrarietà ai principi della cassa comune. È questo il nocciolo culturale e ideologico.

Contrari e allergici all’idea di qualcosa in comune, figurarsi la cassa, sono i sovranisti modello Lega e Fratelli d’Italia. Per loro se l’Italia fa cassa comune con i francesi e/o i tedeschi è sempre nel migliore dei casi una fregatura e nel caso in specie tradimento della patria e scippo dei risparmi tricolori. Questo è: Salvini, Meloni e anche Di Maio e in fondo anche Speranza di Leu una cassa comune non la vogliono. Il resto è fuffa, propaganda, bugia. Non è vero che le nuove regole del Mes obblighino chi riceve aiuti dal Mes stesso ad automatica ristrutturazione del debito. Ristrutturazione del debito vuol dire che il debitore ammette che non è in grado di pagare nelle quantità e tempi pattuiti e una cosa del genere è ovviamente rovinosa per chi la fa. L’idea che lo Stato che prendeva i soldi dal Mes era poi obbligato o quasi a ristrutturare il suo debito pubblico c’era nell’ipotesi di nuovo Mes quando al governo in Italia c’erano Di Maio e Salvini. Era un’idea caldeggiata ad esempio dall’Olanda. Questo obbligo, questo automatismo non c’è più. Basterebbe leggere i testi.

Non è vero l’Italia ci mette nel Mes 125 miliardi, ce ne mette 17,7 e 125 miliardi sono la leva finanziaria che i 17,7 possono muovere. Ma un parlamentare a caso, per esempio una Giorgia Meloni, sa cosa è una leva finanziaria? Non è vero tutto sia stati fatto di nascosto. Dal 4 dicembre 2018 è tutto sul sito del Consiglio Ue, sul sito!! E continue informative sono state date ai Parlamenti. Ma trovarne dieci nel Parlamento italiano che leggono i documenti e li capiscono è davvero impresa. Non è vero che il Mes fa da solo nel decidere a chi dare assistenza e a chi no e a quali condizioni. È vero che il Mes nuovo modello può intervenire direttamente a sostegno di banche in default senza versare i miliardi prima ai governi del paese in crisi bancaria. Si evita così di aumentare il debito pubblico di quel paese e si evita la mano morta della politica su quei miliardi.

Non è vero che Banca d’Italia sia contro il Mes, Banca d’Italia e Abi soprattutto sono contro tutt’altra cosa. Sono contro l’ipotesi di assegnare ai titoli di Stato un valore che non sia quello nominale, sono contro, fortemente contro l’idea che i titoli di Stato possano essere considerati e ponderati anche sotto il profilo del rischio. Questo farebbe tremare le fondamenta delle banche italiane ma questo nel Mes non c’è. Quindi la questione è ideologica e culturale: la cassa comune la vuoi o non la vuoi. Con una variante italica, più o meno la solita: Lega, Leu, M5S, Fratelli d’Italia la cassa comune la vorrebbero quando si tratta di prendere, mai e poi mai quando si tratta di dare. Ma ancora, il punto, il vero nocciolo, la vera sostanza non è questa. Un’intera generazione politica e quasi un’intera nazione è stata allevata ed educata al seno di una pedagogia sociale che diceva e dice se non ci fossero regole e vincoli Ue, allora sai come staremmo meglio e bene. Ecco, di questo si tratta, questo è il pezzo forte e vero degli anti Mes con intorno ridicolo e ridondante contorno di ignoranti bugie.

LUCIO FERO