“L’Amministrazione del Ministero degli esteri ha deciso di chiudere ventisette sedi di uffici di consolati onorari, ubicati in molti paesi e aree del mondo, anche dove la consistente presenza di connazionali o gli interessi strategici del Paese consiglierebbero il contrario. Nel decreto di soppressione non compaiono le obiettive motivazioni che hanno portato a questa decisione, che ci auguriamo non siano riconducibili solo a una generica esigenza di contenimento della spesa.

Sinceramente, pensavamo che la fase della soppressione delle strutture fosse finita e si fosse aperta quella della reintegrazione dell’organico del personale, avviata dal Governo Gentiloni e proseguita dal successivo governo. In più, non ci ha rallegrato la mancanza di qualsiasi consultazione degli eletti all’estero e del CGIE, che pure per legge è tenuto ad esprimere parere obbligatorio. Per fare chiarezza, abbiamo interrogato il governo per conoscere le specifiche motivazioni del provvedimento e per sapere se, oltre alle chiusure, si prevedono nuove aperture dove la consistente presenza di connazionali, l’arrivo di nuovi emigrati o la congestione degli uffici consolari esistenti lo richiedano”.

Le deputate PD Estero Francesca La Marca - Angela Schirò