Niente sarà più come prima dicono tutti.  Ma nessuno ci fa sapere,  come si immagina questo ignoto Nuovo Mondo, quali saranno i valori che lo impronteranno, quali le basi, la organizzazione sociale e civile che lo sosterranno. Intanto trascorre il tempo tra cifre terribili di morti e moribondi, fra canti ai balconi, fra Preghiere e Rosari nell’attesa che il… miracolo si compia. 
Naturalmente temo che ognuno di quelli che stanno bene così speri che, invece, niente cambi, che la Borsa continui a rendere, che i Fondi si rituffino in iniziative tanto più rischiose quanto più lucrose, che le tasse ognuno le vada a pagare dove più gli piace, anche perché i… paradisi fiscali sono in mezzo a noi, dall’antico Principato del Monaco, al Portogallo, alla rapace Olanda. 
Per fortuna abbiamo Papa Francesco, l’unica autorità spirituale che ha la credibilità per parlare al mondo intero, ai cattolici, ai cristiani, agli uomini di altre fedi, ai laici. Perché ha acquisito sul campo la necessaria autorevolezza. Non parla il linguaggio rituale dei bigotti e dei formalisti, i farisei del tempo di Cristo in Terra. 
“È caduto il trucco degli stereotipi con cui mascheravamo il nostro Ego” ha gridato nella piazza deserta di San Pietro il 27 di marzo, sotto la pioggia implacabile. 
Ed ha continuato: “... avidi di guadagno non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre ed ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sani in un mondo malato”. 
Parole di verità, parole di fuoco! Dovremmo tenerle marchiate nel nostro animo, nella nostra testa. 
Dico la verità: ho un difficile rapporto con la preghiera, che pure il Pontefice richiama sempre, con grande umiltà, anche per se stesso. 
E prima che sia troppo tardi dovrò chiarirmi questo problema. Però è certo, che alla preghiera ridotta a giaculatoria cantilenante, senza un supporto che si richiami al Vangelo, non può avere senso, né ascolto. 
Soltanto otto mesi fa un irresponsabile girava fra gli italiani plaudenti con un Rosario in mano ed un Crocefisso al collo “pregando”, e troppi lo seguivano, per le ragioni esattamente opposte a quelle che invocava Papa Francesco. Ed aggiungeva, l’”accorto” politico, “prima gli italiani!”. 
Esattamente come dicono ora tedeschi, svedesi, olandesi, ungheresi, polacchi, negando all’Italia risorse necessarie. Tutti con una visione miope di quanto ci accadrà, di quanto accadrà nel mondo. 
Tanti vagheggiarono un’utopia: l’Europa Unita! Gli europei, i cittadini della vecchia Europa che avevano vissuto due tragiche guerre mondiali con milioni di morti e con il flagello della bomba atomica, veramente erano pronti a un nuovo mondo, un mondo migliore di pace e di progresso per tutti. Progresso civile, giustizia sociale, suffragio universale, libertà, democrazia, scuola per tutti, sanità efficiente e per tutti, cultura. Erano queste le parole d’ordine, supportate dall’entusiasmo, dalla laboriosità e della ingegnosità di un grande Popolo che determinarono la “ricostruzione” dell’Italia. 
Ora nessuno denuncia la corsa agli armamenti, la vera “alternativa” alla ricerca scientifica per sconfiggere il male del secolo, il cancro, ed ora questo Coronavirus, al quale, in questa folle corsa di ciascuno di noi verso il nulla non aveva pensato “nessuno”, tanto che quando è arrivato, dappertutto, ce ne siamo accorti, perché non volevamo vederlo, almeno con 20 giorni di ritardo. 
Ora siamo tutti con il Rosario in mano e con le candele accese a pregare il Padre Eterno perché cancelli questa malattia che ci flagella. 
E se il Padre Eterno, perché altra è la sua missione, non “interviene” per milioni di morti e malattie in Africa o in guerra in Siria, o in mare per i poveri migranti, o per i tragici terremoti, o per gli tsunami, o per i tifoni, invece questa volta “intervenisse” e con un colpo di bacchetta magica, da Onnipotente quale è, cancellasse questa tragedia, noi che faremo nella vita? 
Le banche continuerebbero a lucrare, come temo che lucreranno e faranno il bello e cattivo tempo, anche nell’applicare i primi provvedimenti governativi, le Borse riprenderebbero a correre fra speculazioni e pirateria finanziaria, il 20% della popolazione del nostro Paese continuerebbe a detenere il 72% della ricchezza complessiva, i clandestini continuerebbero a raccogliere patate e pomodori agli ordine dei “caporali”, i social continuerebbero a vomitare insulti o banalità, o porcherie?! 
I poveri, intanto, resterebbero più poveri ed i ricchi più ricchi, gli odiatori continuerebbero ad odiare, le donne ad essere uccise, i bambini ad essere “adescati” e qualcuno con il Rosario in una mano e con il Crocefisso nell’altra, usato a mò di clava, scaccerebbe dal “Sacro Suolo della Patria” i poveri migranti, che sfuggono dalla guerra, dalla fame, dalle malattie! 
Ed il popolo continuerà ad applaudire con buona pace delle migliaia di donne e uomini che sono già morti, senza il conforto di una lacrima o il calore di una mano, perché il miracolo sarebbe avvenuto dopo!? 
Temo che molti, moltissimi vorrebbero proprio che nulla cambiasse per continuare nella vita di ieri. 
Non sento riflessioni, non sento richiami al monito del Papa ed alla sua potente immagine. Non sento pronunziare propositi e parole di Amore. Solo di paura e di disperazione. 
Allora voglio ritornare al monito del Papa “Avidi di guadagno, non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami…abbiamo pensato di rimanere sempre sani in un mondo malato”. Ed il pensiero va a quelli che non “hanno marcato” visita, ma sono in prima linea a fare più del loro dovere per salvare vite umane, a quei volontari che spargono amore e tenerezza, ai ricercatori che, fra mille difficoltà, non dormono la notte per trovare medicine adatte e, soprattutto, individuare il vaccino efficace (lo faranno anche i No-Vax?), a quegli uomini di teatro che stanno pensando a come rappresentare questo tempo, agli uomini di cultura che ci renderanno le loro riflessioni profonde. 
E mi auguro che noi cattolici sapremo vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, al sole di questa primavera generosa, “pronti”, come ci invita il Cristo, ad incontrare la luce di Dio che è “Via, Verità e Vita”. 
E la Pasqua sia la occasione giusta per queste riflessioni e per recuperare Pace e Amore. Anche nelle famiglie. E così sia. Buona Pasqua di Resurrezione a tutti...