(Foto Ansa)

Sono state massicce le manifestazioni di ieri contro il governo in Colombia: le autorità hanno stimato che almeno 200mila persone sono scese nelle strade delle principali città della nazione, con forti critiche al presidente Gustavo Petro, il cui tasso di disapprovazione è salito al 60%, secondo l'istituto Invamer.
Eletto nell'agosto del 2022, e divenuto il primo leader di sinistra a governare un Paese tradizionalmente in mano ai conservatori, Petro stavolta non ha potuto ignorare il messaggio giunto dalle piazze.

Le precedenti manifestazioni del 6 marzo vennero etichettate dal capo dello Stato come espressioni di "coloro che non vogliono cambiare il Paese".
"C'è un messaggio politico che sapremo cogliere perché quando si governa, non si governa solo per coloro che sono d'accordo con noi, ma anche per chi ha una voce critica nei confronti dell'operato del governo", ha affermato il ministro dell'Interno, Luis Fernando Velasco.
Le proteste di ieri erano state organizzate inizialmente dagli operatori sanitari, dopo il fallimento della riforma del settore presentata al Congresso, ma hanno finito per mobilitare anche parlamentari di vari partiti di opposizione.