L’altra settimana la città di San Francisco ha votato (10-1), l'abolizione del Columbus Day e l'introduzione, al suo posto dell'Indigenous Peoples Day. In questo modo, oltre alla denominazione, non esiste più un giorno dedicato alla comunità italoamericana. Per questo motivo i rappresentanti degli italo-americani si sono riuniti alla City Hall per una protesta contro quella decisione.

Ad organizzare la riunione la Coalition of Italian American Organization (CIAO) i cui
membri hanno ribadito le accuse nei confronti di Malia Cohen, che ha introdotto la nuova disposizione, la quale ha portato avanti la sua iniziativa, sottobanco e senza mai contattare
le associazioni italo-americane.

"Queste manovre segrete - si legge in una nota della CIAO - erano in palese violazione della consolidata politica di trasparenza e di governo aperto della città di San Francisco". Non solo gli italo-americani,ma anche i rappresentanti della Muwekma Ohlone tribù, secondo quando affermato da CIAO, non sono stati messi al corrente delle manovre. Per questo motivo l'organizzazione italo-americana chiede che nella seconda votazione, prassi
dovuta, non venga effettuata fino a quando anche "le altri parti interessate possano avere
la opportunità di esprimere le loro rispettive opinioni in merito. Riteniamo incomprensibile poi che proprio gli Muwekma Ohlone, che per migliaia di anni hanno abitato le terre ora chiamate San Francisco, siano stati esclusi dalle discussioni prima che fosse effettuata la
votazione".

Secondo il CIAO infatti proprio i rappresentanti della tribù di nativi americani, avrebbe proposto di ribattezzare il giorno che era dedicato a Colombo, chiamandolo 'Amerigo Vespucci Day', anche se dall'altra parte hanno sottolineato che non si trattava
proprio così. Intanto la città è divisa tra favorevoli e contrari.

Caterina Pasqualigo