Chi l'ha detto che l'arte della pizza deve essere maschile? Ci possono essere anche le donne pizzaiole e New York, città all'avanguardia in tanti settori, lo vuole dimostrare. Sono in poche, ma la loro presenza si fa sentire. Così è stato fatto anche un piccolo censimento, che non vuole trasformarsi in verità assoluta, qualcuna può sempre sfuggire alla conteggio, ma ecco che il portale amnewyork.com ha portato alla ribalte le donne che fanno la pizza, quella vera in pizzeria.

Così si è cominciato da Hillary Sterling: "Non capisco - dice - per quale motivo ci siamo così in poche nella capitale d'America della pizza (New York ndr), ma se andate in Italia vedrete che gli uomini sono quelli che fanno sempre la pizza con le donne in cucina preparando la pasta. Forse tutto è rimasto così, ma non c'è motivo per cui le donne non debbano fare ogni cosa".

Hillary, che sforna pizze al NoHo Vic's è una delle poche. "Ma tutta la mia vita - aggiunge - è stata la pizza". Sterling ha imparato il mestiere da 'Di Fara Pizza', lo stesso ristorante dove dal 1964 un emigrante italiano, Domenico Di Marco, ha cominciato a mettere in forno le sue delizie.

Accanto a Hillary Sterlin, tra le donne che cercano di infrangere l'idea della pizza-maschilista, c'è una coppia, madre e figlia, Rose e Susan Bagali, le si possono vedere da John's Pizzeria, ma anche una italiana, Giorgia Caporuscio, che il mestiere lo ha imparato in casa. Infatti è la figlia di Roberto Caporuscio, famoso pizzaiolo, ristoratore, nato e cresciuto a Pontinia a un'ora da Napoli. All'inizio Giorgia, 27 anni, nei locali del padre, la prendevano in giro perché non era capace di fare la pizza. "Ma poco a poco - ha raccontato - ho imparato e adesso è il mio lavoro". Talmente brava da essere diventata la più giovane vincitrice femminile della Caputo Cup, competizione per pizzaioli.