Le ferrovie francesi non hanno violato la privacy di un loro impiegato accedendo ai file che aveva salvato sul computer utilizzato in ufficio e i tribunali nazionali hanno fatto bene a dare ragione alla società di trasporto piuttosto che al lavoratore. L'ha stabilito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo nella sentenza di assoluzione emessa oggi nei confronti della Francia, precisando che i file non riportavano la dicitura "privati" e quindi potevano essere aperti anche senza la presenza del dipendente.