“Tutto si sta svolgendo regolarmente. La popolazione sta ricevendo le informazioni adeguate e non si riscontrano problemi”. L’ambasciatore d'Italia in Uruguay Gianni Piccato parla con tono deciso di fronte a una sala vuota nella conferenza stampa organizzata in fretta e furia martedì pomeriggio all’interno dell’Istituto Italiano di Cultura.

Un modo per “fare il punto della situazione” negli ultimi giorni che restano di questa strana campagna elettorale passata sotto silenzio in Uruguay. Gente d’Italia è l’unico mezzo di informazione presente oltre al fotografo di El País venuto a scattare qualche foto per immortalare un evento difficilmente ripetibile. Nessuno dei sei candidati italouruguaiani è presente.

“Il Correo Uruguayo ha completato nella settimana scorsa l’invio del plico elettorale agli oltre 85mila elettori abilitati per votare alle elezioni politiche. I plichi dovranno essere consegnati in Ambasciata entro le ore 16 di giovedì”. Così recita il comunicato stampa dell’Ambasciata nel quale non si dice praticamente nulla di nuovo e si ricordano gli orari d’apertura della Cancelleria consolare oltre al “suggerimento” - visti i tempi ristretti - “di recarsi personalmente in Ambasciata per consegnare le buste elettorali” dato che ormai manca davvero poco alla data fatidica del primo marzo.

Per l’ambasciatore Piccato l’assenza di tutti i candidati italouruguaiani non è un problema perché “questa è una conferenza stampa convocata solo per dare informazioni di servizio sul voto” e non per “analizzare le proposte politiche”. Non c’è nessuna risposta neanche al tema del momento, ossia le dure critiche lanciate nei giorni scorsi dai rappresentanti del Comites e dai candidati (compreso il deputato uscente del Pd Fabio Porta) sulla scarsa pubblicizzazione che stanno avendo queste elezioni in Uruguay.

“Dall’Italia è arrivato un finanziamento destinato a tutti gli aspetti del processo elettorale che vanno dalla stampa dei materiali alla pubblicità. Su quest’ultimo punto posso dire che è stata fatta una campagna che ha coinvolto i mezzi di comunicazione locali, televisioni, radio, stampa e anche la rete associativa”. Quanti siano effettivamente i soldi arrivati dall’Italia e come questi siano stati spesi resta però ancora un mistero: “Qualora il Comites chiedesse informazioni al riguardo provvederemo a rispondere”.

Insomma, tutto fila liscio perfettamente per il diplomatico torinese che elogia la “grande campagna di diffusione” (sic!) che è stata fatta in queste settimane “tanto attraverso i canali istituzionali che sui social network”. Per essere chiari: la grande presenza dell’Ambasciata sui social network consiste in qualche video caricato sul canale di Youtube, tre interviste dell’ambasciatore sui canali televisivi locali e il video del Ministero degli Esteri che spiega le modalità del voto all’estero.

I cittadini hanno davvero ricevuto le informazioni corrette? “Oggi nella società globalizzata l’informazione viaggia velocemente quindi, oltre al lavoro delle istituzioni, è anche compito del cittadino quello di informarsi dato che esistono tutti gli strumenti per poterlo fare”. La conferenza stampa, anzi il monologo dell'ambasciatore finisce qui......

Matteo Forciniti