Quello che andrà in scena stasera all'Olimpico sarà il terzo, e ultimo, confronto stagionale tra LazioJuventus. L'ipotesi di una quarta sfida tra le squadre di Simone Inzaghi e Allegri è infatti saltata con i rigori della semifinale di Coppa Italia che hanno premiato il Milan, invece dei biancocelesti. Nei primi due confronti con la Juve hanno prevalso Immobile e compagni, gli unici in Italia ad aver battuto già in due occasioni i campioni d'Italia: la prima in estate all'Olimpico nella finale di Supercoppa italiana, la seconda in campionato allo Stadium, espugnato anche grazie al rigore a tempo scaduto sbagliato da Dybala.  Potrebbe essere confermato il famoso adagio non c'è due senza tre? Difficile, per diversi motivi.
Il primo è proprio legato alla grande fatica fatta dalla Lazio appena tre giorni fa nella gara con il Milan. 120 minuti giocati a gran ritmo le cui scorie andranno inevitabilmente a sommarsi alla delusione per aver fallito, sia pur di un soffio, la conquista della finale.
La formazione di Inzaghi è certamente una delle più belle realtà del campionato, capace di mettere in campo una manovra efficace che esalta i suoi interpreti migliori, da Milinkovic
Savic a Luis Alberto fino al capocannoniere Immobile. Ma i biancocelesti hanno offerto le loro migliori prestazioni quando hanno potuto mostrare una freschezza atletica che gli impegni ripetuti in serie A, Coppa Italia e Europa League potrebbero avere un poco appannato.  Dall'altro lato la Juventus che pure ha giocato mercoledì conquistando la quarta finale consecutiva della Tim Cup. Anche i bianconeri non sono sembrati in condizioni scintillanti ma l'esperienza e la qualità dei singoli rappresentano per Allegri rifugi abbastanza sicuri.
Certo il tecnico livornese è alle prese con una inaspettata carenza di uomini in attacco, visto che nonostante la quantità e qualità della rosa, non potrà contare su Cuadrado,
Bernardeschi e quasi certamente Higuain recuperabile forse solo perla panchina.
Inoltre Dybala dopo l'infortunio non ha tanti minuti nelle gambe e va gestito con attenzione.
Ma il pericolo maggiore per i bianconeri potrebbe essere di tipo psicologico : pensare troppo al decisivo match di Wembley in programma mercoledì 7 marzo in cui bisognerà cercare una qualificazione difficile contro il Tottenham, forte del 2 a 2 dell'andata.
La Juventus non può sicuramente distrarsi nel duello a distanza con il Napoli, ma certo la Champions, dalle parti di Vinovo assomiglia tanto a una ossessione anche se Allegri prova ad esorcizzarla.
Dal suo canto anche per Sarri non sarà un sabato banale. Al San Paolo arriverà una Roma troppo brutta nella gara con il Milan per non pensare a un tentativo di riscatto dei  giallorossi proprio sul terreno della capolista.
Certo il Napoli che ha trionfato a Cagliari mette paura a tutti, ma Di Francesco, messo sempre più sulla graticola nella Capitale, sa che sono proprio queste le sfide in cui i suoi veterani, si dice non proprio in sintonia con i suoi metodi, potrebbero ricompattarsi e fornire una prova d'orgoglio.
Napoli dunque favorito, se mostrerà la consueta feroce concentrazione mostrata finora verso l'obiettivo scudetto, ma partita da non sottovalutare assolutamente.
Qualche dubbio di formazione è legato ad Hamsik che deve smaltire l'influenza mentre Sarri potrebbe ritrovare sia pure in panchina Arek Milik, finalmente disponibile sia pure per la panchina.
Auguri al polacco finora sfortunatissimo finora, che potrebbe però rivelarsi una importante arma in più nello sprint scudetto.
Il terzo big match della giornata sarà il derby di Milano che andrà in scena nella domenica elettorale. Pochi minuti prima dello svelamento dei primi exit pole, la sfida di San Siro avrà
risposto a un paio di quesiti fondamentali sul futuro delle due squadre meneghine.
I favori del pronostico sono tutti per il Milan, rigenerato da Gattuso sul piano tecnico, atletico e dei comportamenti, visto che ora i rossoneri sono veramente un gruppo che non molla mai fino all'ultimo secondo di gara. Solo una vittoria darebbe però a Bonucci e compagni la possibilità di rientrare  clamorosamente nella corsa a un posto Champions, il
vero obiettivo stagionale dl club, che sembrava sfumato dopo la falsa partenza targata Montella.
L'Inter di Spalletti invece pare il classico rovescio della medaglia. Partiti bene, facendo anche illudere qualcuno su un possibile sogno scudetto, i neroazzurri si sono via via involuti sul piano del gioco e dei risultati.
Tanti gli equivoci e le difficoltà anche per il tecnico, bravissimo ma sempre sull'orlo di una crisi di nervi, specie dopo il mancato intervento sul mercato,richiesto ma non ottenuto dalla
proprietà cinese.
Insomma l'Inter vista contro il Benevento, in una partita vinta immeritatamente, contro questo Milan non avrebbe scampo, anche recuperando finalmente Icardi.
Ma si sa, nei derby vince spesso chi parte sfavorito, e a questa cabala si aggrappano i tifosi neroazzurri.