Torna l'incubo terrorismo in Germania: un furgone è piombato sulla folla nel centro di Muenster, tranquilla cittadina universitaria nel nordovest del paese, provocando almeno tre morti e 30 feriti, sei dei quali ritenuti in gravi condizioni. Poco dopo il conducente si è tolto la vita sparandosi un colpo alla testa all'interno del "furgone killer". Lo ha reso noto la polizia spiegando che non si è trattato di un attentato jihadista.

ATTENTATORE TEDESCO: AVEVA PROBLEMI PSICHICI
A far tramontare l'ipotesi di un attacco terroristico sulle orme di quello del dicembre 2016 al mercatino di Berlino è stata, infatti, l'identificazione del conducente: si tratta di Jens R., un 49enne tedesco del Sauerland, una regione collinare non lontana da Muenster, noto per problemi psichici e che già nel 2014 e nel 2016 si sarebbe segnalato per la sua instabilità. Come ha confermato il ministro dell'Interno del Nrv, Herbert Reul, non ci sono al momento indicazione di un attentato di matrice islamica. Gli agenti hanno chiesto l'intervento degli artificieri per verificare se a bordo del camioncino vi fossero esplosivi.

IL FURGONE FALCIA LA FOLLA NEI PRESSI DI PIAZZA KIEPENKERL
L'attacco è avvenuto nei pressi di piazza Kiepenkerl, una zona turistica della parte vecchia della città del Nordreno-Vestfalia, dove è subito scattata una vasta operazione di polizia. Il furgone ha letteralmente falciato alcuni tavolini all'aperto di un bar, in quel momento pieni di gente intenta a godersi la prima giornata con un sole primaverile dopo le temperature polari dei mesi invernali, mietendo morti e feriti prima di terminare la sua corsa andando a schiantarsi contro l'ingresso di un ristorante. L'intervento della polizia è stato immediato. Gli abitanti sono stati invitati a evitare la zona e a rimanere in casa mentre gli elicotteri sorvolavano la città.

NEL 2016 LA STRAGE DEL MERCATINO DI NATALE
Nel dicembre 2016, un camion era piombato sulla folla in un mercatino di Natale di Berlino, uccidendo 12 persone tra cui una giovane italiana. L'attentatore, Anis Amri, fu poi ucciso dalla polizia italiana a Sesto San Giovanni, nel milanese.

LA SOLIDARIETA' DELL'ITALIA
La cancelliera Angela Merkel ha espresso il suo cordoglio per le vittime e i loro parenti e ha ringraziato le forze dell'ordine per il loro lavoro. In modo simile si e' espresso il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier. E solidarieta' e' arrivata anche dall'Ue, con le parole di cordoglio del presidente della commissione, Jean Claude Juncker, e dall'Italia con il ministro degli esteri, Angelino Alfano, che in un tweet ha detto che "l'Italia e' vicina alla Germania tutta, ai feriti e alle famiglie dei civili coinvolti nei gravi fatti di Munster". La Farnesina, intanto, ha avviato le verifiche per "per acquisire elementi circa l'eventuale coinvolgimento di italiani".