"Pericolo di recidiva e di fuga" nonché una "notevolissima pericolosità sociale". Con queste motivazioni il gip di Torino ha deciso di confermare il provvedimento di fermo e la custodia cautelare in carcere nei confronti di Sohaib "Budi" Buoimadaghen e di Mohammed Machmachi, i due ventenni che, secondo gli inquirenti, la sera del 3 giugno scorso, in piazza San Carlo - dove, su un maxi schermo, si stava proiettando la finale di Champions tra Juve e Real Madrid - spruzzarono dello spray urticante al peperoncino in mezzo alla folla per derubare i tifosi. Un gesto che avrebbe contribuito a creare il panico che poi provocò  la morte della 38enne di Domodossola Erika Pioletti e il ferimento di oltre 1500 persone.

CONVALIDATO FERMO, CADE ACCUSA OMICIDIO PRETERINTENZIONALE
Il gip ha convalidato il fermo contestando a entrambi gli arrestati i reati di "morte come conseguenza di altro delitto" e rapina pluriaggravata. Il pubblico ministero aveva invece ipotizzato per entrambi l'omicidio preterintenzionale, un'accusa che però, secondo il gip, non trova fondamento per una serie di ragioni. Per prima cosa, non è possibile provare che Erika Pioletti sia una delle vittime dell'azione predatoria violenta o comunque che fosse nella zona precisa in cui i giovani spruzzarono lo spray, anche al fine di creare il "fuggi fuggi". In soldoni, non si può affermare che la donna abbia subito gli effetti diretti e voluti dell'azione violenta. Inoltre, come si evince nel secondo filone d'indagine della Procura, esiste una responsabilità colposa da parte dei soggetti che, a vario titolo, erano responsabili dell'organizzazione dell'evento, i quali non avrebbero garantito le condizioni per un deflusso in sicurezza delle migliaia di persone presenti, in quel momento, in piazza.